Sconcerti sul Milan: «Società sotto esame, Fassone e Mirabelli re e vassalli» - Calcio News 24
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Sconcerti sul Milan: «Società sotto esame, Fassone e Mirabelli re e vassalli»

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Milan, il giornalista Mario Sconcerti nel suo editoriale per il Corriere della Sera analizza la scelta societaria sul nuovo allenatore Gattuso ma punta il dito contro la dirigenza

Milan lontano dalle zone nobili della classifica e scatta il cambio in panchina. Montella esonerato, Gattuso promosso internamente dalla Primavera rossonera. Il Milan si affida agli ex campioni per ricompattare l’ambiente milanista dopo un inizio di stagione nefasto per gli obiettivi da raggiungere al netto dei soldi spesi in estate. Il giornalista fiorentino Mario Sconcerti nel suo consueto editoriale per il Corriere della Sera ha fatto il punto sulle mosse della società, giudicata negativamente: «Non è una mossa sbagliata, mi sembra più una mossa disperata perché condanna Fassone e Mirabelli a confrontarsi pubblicamente con il proprio lavoro. Non ci sono più mediazioni. Per la prima volta il nuovo Milan è solo, responsabile dei risultati più dell’allenatore». Sconcerti ci va giù duro: «Non sono sicuro sia un lavoro che Fassone e Mirabeli sappiano fare per intero. Non ne hanno i titoli. Manca il peso di una grande presidenza, Fassone e Mirabelli sono re e vassalli nello stesso tempo. Il dialogo tra il calcio e loro, quello tra la gente e il Milan, è sempre dimezzato».

Prosegue l’editorialista puntando i riflettori sul duo dirigenziale rossonero: «Oggi inizia la loro grande solitudine. Avranno la forza, i poteri, la personalità per reggerla? Non lo so. Quello che è accaduto finora è stato un evento quasi circense, grandi eventi per acquistare entusiasmo, non valore. Di sicuro non è stato ancora costruito il Milan, non c’è, non si sente, è una civilissima non gestione del poco che è nato». Per poi concludere: «Montella ha fatto meno di quello che poteva, questo è evidente. Ma tutti sanno che la colpa non è solo sua. E’ questo il punto. O il Milan risolve le colpe di tutti o non ci sarà un nuovo Milan».