Sirigu: «A Torino lascio il cuore. Ecco perché ho scelto il Genoa»
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Sirigu: «A Torino lascio il cuore. Ecco perché ho scelto il Genoa»

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Salvatore Sirigu, nuovo portiere del Genoa, si è presentato in conferenza stampa: le sue dichiarazioni

Salvatore Sirigu, nuovo portiere del Genoa, si è presentato in conferenza stampa. Ecco le sue dichiarazioni.

GENOA – «Io mi sento portiere a prescindere. Poi le scelte fanno parte della nostra vita e non verranno mai messe in discussione. In questo punto della mia carriera vivo molto di sensazioni, stimoli e motivazioni e quello che mi ha dato la spinta a scegliere questa avventura è il fatto che mi sono sentito voluto, benvoluto e ricercato. Non è stata una scelta di comodo per loro né per me e mi ha dato l’entusiasmo a fare questa scelta. Ho avuto la fortuna di vestire altre maglie importanti e continuare questa scia di squadre importanti dà un tocco in più alla mia carriera».

MONDIALI 2022 – «Ho voglia di ripartire da qui e di dimostrare a me stesso che sono un portiere importante. E’ innegabile. Ogni sfida è affascinante. Venire qui e poter lottare con questa maglia mi dà una motivazione importante e per affrontare l’anno nel migliore dei modi. Fra un anno e mezzo ci sarà il Mondiale e una persona ci pensa ma da qui a un anno e mezzo ci sono tantissime cose da fare. Voglio vivere questa esperienza in maniera libera e anche un po’ col sorriso sulle labbra».

TORINO – «Ogni storia credo sia una storia a sé. Ogni squadra è un’avventura diversa. E’ innegabile che per me Torino è una squadra importante dove ho lasciato il cuore. Non lo rinnego ed è stato un onore indossare questa maglia. Un domani, finita la mia carriera, mi volterò indietro e, guardando dove ho giocato, non potrò che esserne soddisfatto».

CONSIGLIO A BELOTTI – «Col Gallo ho parlato varie volte e sicuramente non mi posso permettere di dare un consiglio sul rimanere o andare via. Io gli ho sempre consigliato di essere felice e non prendersi troppe responsabilità sulle spalle. E’ un ragazzo molto buono. Deve fare la scelta migliore per lui. Ha un grande amore per il Torino, deve fare quello che si sente. E’ apprezzato da tutti, tutti ne conoscono la sua bontà d’animo. Deve fare quello che lo rende più felice. Poi, sinceramente non ho parlato della sua condizione. Quando eravamo all’Europeo abbiamo parlato del presente poi dopo ci siamo sentiti nelle varie chat ma solo per salutarci, festeggiare e cose goliardiche. Non so cosa gli passa per la testa».

OBIETTIVI – «Cercherò di fare quello che ho sempre fatto nella mia carriera. Dovrò pensare ad essere un professionista esemplare. Voglio lavorare tanto e bene. Poi cercherò di essere caratterialmente quello che sono sempre stato, senza cercare di fingere di essere quello che non sono. Qualche volta mi arrabbierò, qualche volta cercherò di portare un po’ di spensieratezza, qualcosa di esperienza ai più giovani ma sempre con la massima umiltà di non prevaricare gli altri. Mi sento come se fossi l’ultimo arrivato e devo cercare di stabilizzarmi in uno spogliatoio che si è formato. Fino ad ora ho conosciuto persone pragmatiche che non hanno fatto voli pindarici. E’ una cosa che apprezzo perché l’anno scorso è stato un campionato strano per tutti. Credo che non si sia normalizzato questo campionato, credo che bisogna partire più umili del normale perchè abbiamo visto che giocare senza tifoseria è stato difficile. Dobbiamo pensare a centrare l’obiettivo minimo e poi pensare a fare una stagione buona».

FERRARIS – «E’ sempre stato uno stadio bello e affascinante. Le partite col Genoa sono state belle e importanti. Sono di quelle partite che quando ti piace giocare a calcio dici “Oggi me la godo”».

MARCHETTI – «Abbiamo un bellissimo rapporto. Ci conosciamo da tanti anni. Abbiamo condiviso tante esperienze in nazionale. E’ un grandissimo portiere e io l’ho sempre stimato».

BALLARDINI – «Ci siamo parlati prima. Mi è sembrata una persona pragmatica e diretta. Questa cosa mi è piaciuta subito».

NUMERO DI MAGLIA – «Ho scelto il 57. Non ho quasi mai scelto il mio numero di maglia ma c’è sempre stato un meeting fra i fratelli e mia sorella. L’ho chiesto a loro e hanno scelto il numero 57 che è il civico della casa a La Caletta dove siamo cresciuti. E poi mia sorella ha detto che 5 più 7 fa 12 come il giorno del mio compleanno, il 12 gennaio».