Statistiche Serie A: Scudetto non fa rima con cannoniere - Calcio News 24
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Vuoi vincere lo Scudetto? Avere un goleader non serve a (quasi) nulla

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Per vincere la Serie A servono tanti gol, ma non un super-goleador: lo dicono i numeri. Quasi inutili ormai i capo-cannonieri per lo Scudetto, basta andare in gol spesso e con tutti: Juve e Napoli insegnano

Non che sia ‘sto gran segreto, ma è comunque a suo modo indicativo: il campionato non si vince con i singoli – per quanto forti siano – ma con il gruppo. Chiaro che a trionfare, alla fine di tutto, sia sempre la qualità: una squadra scarsa non sarà mai campione d’Italia. Allo stesso modo però non è detto che sia la squadra con il giocatore più dominante della Serie A ad imporsi su tutte le altre. Lo dicono anche i fatti: l’ultima squadra a vincere il campionato potendo allo stesso tempo vantare pure il capocannoniere finale della competizione fu l’Inter, praticamente quasi un decennio fa (2008/2009) con Zlatan Ibrahimovic. In quella squadra, che monopolizzò il campionato (+10 su Juventus e Milan), l’attaccante svedese fu oltremodo decisivo con 25 gol. Un’altra epoca, se rapportata a quella odierna, in cui le idee hanno prevalenza sugli individualismi.

Per esempio, già dalle annate successive a quella sopracitata, ad imporsi nella classifica cannonieri non fu mai più un fresco campione d’Italia: Antonio Di Natale (Udinese) per due volte di fila (2009/2010 e 2010/2011) con Inter – ancora – e Milan rispettivamente campioni, poi nuovamente Ibrahimovic (2011/2012, stavolta Milan) con la Juve campione, quindi di seguito Edinson Cavani (Napoli 2012/2013), Ciro Immobile (Torino 2013/2014), Mauro Icardi e Luca Toni (Inter e Verona 2014/2015), Gonzalo Higuain (Napoli 2015/2016) ed Edin Dzeko (Roma 2016/2017) sempre con la Juventus dominatrice del campionato. Mai un giocatore bianconero capocannoniere del torneo (l’ultimo era stato Alessandro Del Piero nel 2008) nonostante le ripetute vittorie: un segnale chiaro di forza sì, ma di forza del gruppo, molto simile a quello inviato in queste ultime settimane ancora una volta dalla Juve, ma stavolta pure dal Napoli, al resto del gruppo.

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Napoli e Juventus: senza capo-cannoniere, segnano (quasi) tutti

Con la rete che ha permesso agli azzurri di battere il Genoa, per esempio, Raul Albiol è stato il tredicesimo giocatore del Napoli ad andare a segno quest’anno in campionato (il quindicesimo in totale): non è un dettaglio casuale se nessuna squadra ha mandato più giocatori in rete dei partenopei quest’anno tra le varie competizioni. In casa azzurra hanno segnato quasi praticamente tutti, specie tenendo conto dello scarsissimo turnover operato da Maurizio Sarri: Dries Mertens, con 17 gol, è il capocannoniere di squadra, seguito poi da Josè Maria Callejon (8 gol), Lorenzo Insigne (7 gol), Marek Hamsik (6 gol), Piotr Zielinski, Allan e Kalidou Koulibaly (4 gol), Mario Rui, Jorginho e Faouzi Ghoulam (2 gol), quindi Arkadiusz Milik, Marko Rog e Raul Albiol appunto. Contro il Lipsia in Europa League ha segnato pure Adam Ounas ed infine contro il Manchester City in Champions League pure Amadou Diawara.

Difficilmente, stando ai numeri, pure quest’anno a laurearsi capocannoniere sarà un attaccante campione d’Italia: la Juventus capolista è infatti, immediatamente dopo Roma e Milan e insieme a Napoli, per l’appunto, Fiorentina e Lazio, l’altra squadra ad aver mandato più giocatori in gol in campionato quest’anno: sempre tredici. Guida la truppa dei marcatori juventini Paulo Dybala (17 gol come Mertens), seguito poi da Gonzalo Higuain (15 gol), Sami Khedira (6 gol), Mario Mandzukic, Miralem Pjanic e Federico Bernardeschi (4 gol), Alex Sandro, Blaise Matuidi e Juan Cuadrado (3 gol), Douglas Costa e Medhi Benatia (2 gol), quindi Daniele Rugani e Mattia De Sciglio con un gol ciascuno. Anche questo dato rende bene l’idea di come a vincere le partite siano spesso – molto spesso – i gol di giocatori che hanno meno feeling con il gol (centrocampisti o, perché no, difensori): la forza del gruppo appunto e non del singolo.

Avere un goleader in Serie A? Non conviene

Anche di per sé il dato del singolo può essere significativo: nel primo Napoli di Sarri Gonzalo Higuain era andato a segno in Serie A 36 volte (record assoluto del nostro campionato) ma, a fine stagione, non era riuscito a risultare decisivo per la vittoria del torneo. L’anno scorso lo stesso giocatore, alla Juventus, quindi in un impianto di gioco decisamente diverso e meno premiante dal punto di vista realizzativo personale, ha segnato 24 gol (ben dodici in meno) portandosi però a casa il titolo di campione d’Italia. Lo stesso Napoli però, privo di Higuain e con un sistema tattico molto più corale, è arrivato a giocarsi meglio lo Scudetto la scorsa stagione – in parte – ma soprattutto quest’anno. A chi vince la Serie A, tanto per intenderci, non serve praticamente quasi mai un capocannoniere, basta piuttosto un attaccante che segni discretamente, ma un gruppo alle sue spalle che sia funzionale a sopperire quando ve n’è necessità.

Un’ultima statistica può fissare ancora meglio la situazione: l’attuale capocannoniere del campionato, Ciro Immobile (24 gol) è di fatto uno dei tanti finalizzatori (tredici in totale) di un collettivo che, tuttavia, ha dimostrato di andare un po’ in apnea quando mancano i suoi gol (ed è infatti crollato al quinto posto in campionato). Immobile ha segnato il 35,8% (24 su 67) dei gol laziali quest’anno: forse troppi, dite? Niente in confronto ai 22 gol in campionato di Mauro Icardi che costituiscono il 46,8% di tutti i gol dell’Inter (dove hanno segnato solo dieci giocatori) quest’anno (22 su 47): quasi la metà! Decisamente più sostenibili allora i numeri della Roma (49 gol in campionato per quattordici giocatori, di cui 13 di Dzeko: il 26,5% del totale) e del Milan (41 gol in A per quattordici giocatori, di cui solo 7 di Patrick Cutrone: appena lo 17,1% del totale).

  • JUVENTUS (75 punti) – 67 gol segnati per 13 marcatori 
    Capocannoniere: Dybala (17 gol, 25,4% del totale)
  • NAPOLI (73 punti) – 63 gol segnati per 13 marcatori
    Capocannoniere: Mertens (17 gol, 27% del totale)
  • ROMA (59 punti) – 49 gol segnati per 14 marcatori
    Capocannoniere: Dzeko (13 gol, 26,5% del totale)
  • INTER (55 punti) – 47 gol segnati per 10 marcatori
    Capocannoniere: Icardi (22 gol, 46,8% del totale)
  • LAZIO (54 punti) – 67 gol segnati per 13 marcatori
    Capocannoniere: Immobile (24 gol, 35,8% del totale)
  • MILAN (50 punti) – 41 gol segnati per 14 marcatori
    Capocannoniere: Cutrone (7 gol, 17,1% del totale)