Inter, mercato bloccato da Suning: così è arrivata la retromarcia cinese

Un calciomercato senza il grande botto per l’Inter, frenata dal blocco di Suning quasi a metà estate: così i cinesi hanno fatto retromarcia…

Doveva essere un mercato spettacolare e le intenzioni effettivamente c’erano, poi è mancato tutto il resto. L’ultima settimana di mercato dell’Inter si sta per chiudere senza grandissimi sussulti: non arriverà nessuno dei grandi nomi annunciati (soprattutto dai media) nel corso dell’ultima sessione, da Arturo Vidal passando per Radja Nainggolan, finendo anche per Patrik Schick, che i nerazzurri continuano a seguire sperando in un colpo di mano (leggi anche: Schick tra Juventus, Inter e Roma: il punto). La ragione, ormai ampiamente spiegata nelle scorse settimane, è da ricercare nella volontà della proprietà cinese di Suning di chiudere i rubinetti: a giugno l’Inter, alle prese con le strette del Fair Play Finanziario, non poteva ancora comprare, poi a luglio, quando tutto sembrava pronto per il colpo, è arrivato l’altolà di Suning, che pure ad agosto ha scelto di non spendere per nessuno dei grandi colpi di cui si era effettivamente parlato all’inizio.

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La motivazione, ancora ignota a dirla tutta, potrebbe essere ricercata sia nei conti nerazzurri, sia soprattutto in quelli di Suning, al momento a quanto sembra frenati ad una sorta di blocco governativo delle autorità cinesi che impedirebbero cospicui investimenti all’estera (stessa storia per il Milan, che però avrebbe risolto affidandosi ad un prestito). Ne parla stamane anche il Corriere della Sera, che torna sull’argomento spiegando come la scelta di Suning sia stata del tutto indipendente dalla volontà del direttore sportivo Piero Ausilio e del responsabile del mercato di Suning stessa Walter Sabatini, a loro modo intenzionati a muoversi sul mercato alla ricerca di grandi colpi, prima che dalla Cina arrivasse la frenata definitiva. Si è dovuto adeguare anche Luciano Spalletti, a cui all’approdo in nerazzurro era stato annunciato un mercato molto diverso da quello che poi è effettivamente stato. Sarà per gennaio o, al più, per l’anno prossimo a questo punto…