Inter: la proprietà vera non è di Suning - Calcio News 24
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Il Corriere della Sera svela: «Suning in realtà non ha mai comprato l’Inter»

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Inter-Suning, un labirinto di casseforti e finanziarie. La società nerazzurra, in verità, non sarebbe di proprietà del colosso cinese dell’elettronica: lo rivela il Corriere della Sera, spiegando come mai

Ci sono certezze e certezze. Una di queste, fino a ieri fissa, era che l’Inter fosse di proprietà dei cinesi di Suning, l’impero dell’elettronica cinese che aveva rivelato la proprietà nerazzurra quasi un paio di anni fa da Erick Thohir. Tutto vero? Nì, perché come scrive stamane il Corriere della Sera, in verità non è propriamente come si dice… «Sembrerà strano, ma la Suning Commerce Group, il gigante dell’elettronica quotato alla Borsa di Shenzhen, non ha mai comprato, direttamente o indirettamente, alcuna azione dell’Inter», riporta stamane il quotidiano, spiegando per filo e per segno come, in verità, non risulti direttamente da nessuna parte che il gruppo capitanato da Zhang Jindong abbia nella sua galassia anche la squadra interista. Il perché è chiaro: l’Inter appartiene direttamente a Zhang tramite Suning Holdings Group, la cassaforte cinese che nulla ha a che fare però con Suning Commerce.

C’è da dire che la finanziaria lussemburghese Great Horizon, che porta soldi nelle casse interiste, è a sua volta di Suning, ma questo è l’unico contatto (indiretto) che esiste tra il gruppo cinese ed i nerazzurri. Tradotto in altri termini: l’Inter, almeno da un punto di vista formale, non sarebbe di Suning, ma direttamente proprio della famiglia Zhang e del patrimonio personale di Jindong, per essere precisi (leggi anche: Inter, Steve Zhang è l’uomo forte: ecco i suoi poteri). Idem dicasi per il Jiangsu Suning, squadra che per comodità, come l’Inter, viene accostata alla galassia Suning, ma che in verità è di Zhang e di alcuni suoi dirigenti: nessun legame diretto con l’impero degli elettrodomestici. Insomma, risalire alla reale proprietà nerazzurra è un labirinto, Suning appare come il “prezzemolo” (quasi come uno sponsor qualsiasi), senza però avere contatti diretti con le squadre che in teoria guiderebbe. Da dove arrivano i soldi di Zhang? Bella domanda.