Dal Fila al ritorno come avversario: la lunga storia tra Longo e il Toro
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Dal Fila al ritorno col Frosinone: la lunga storia d’amore tra Longo e il Toro

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Torino-Frosinone, ma anche Toro-Longo. L’allenatore torna a Torino, dove tutto ha avuto inizio

Sembra uno scherzo del destino, o forse no. Quella che per Moreno Longo potrebbe rivelarsi la partita più importante per il suo futuro al Frosinone si giocherà contro la sua squadra del cuore, il Torino. Queste le sue parole a questo proposito nell’intervista a La Gazzetta dello Sport: “La gara col Toro come la mia ultima chance in panchina? Sono concentrato sempre e solo sulla gara successiva, che reputo ogni volta una grande opportunità per fare un passo in avanti verso i nostri obiettivi. Sicuramente è giusto continuare con Longo fino a fine stagione, perché penso di avere grandissime motivazioni nel cercare di raggiungere la salvezza“. Dalle sue parole si evince che l’allenatore non sembra toccato dal fatto di dover lottare per tenersi il posto in panchina proprio contro la squadra granata. La concentrazione è sulla partita. Per i sentimentalismi, ci sarà tempo dopo.

Il passato granata, dal debutto in Serie A alle vittorie alla guida della Primavera

Eppure, la storia che unisce Moreno Longo a (e al) Torino è lunga e felice. Nato e cresciuto nel capoluogo piemontese, il suo percorso calcistico si lega alla causa granata quando entra a far parte delle giovanili ad appena undici anni. L’inizio di un futuro che vedrà il Toro protagonista della sua carriera. Ragazzo del Fila, Longo ha sempre rappresentato quei valori di grinta, passione e amore per la maglia che l’hanno reso un pupillo dei tifosi, i quali non hanno mai mancato di sostenerlo e apprezzarlo.

E’ la stagione 1994-1995, Milan-Torino. Un appena diciottenne Longo fa il suo debutto in Serie A con la maglia granata. La partita finirà con un impietoso 5-1 a favore dei rossoneri, ma poco importa. Il debutto sarà solo la prima conquista della stagione per Longo. Il 1° marzo arriva la vittoria del Torneo di Viareggio con la Primavera del Toro, nella ripetizione della finale contro la Fiorentina. La stagione successiva si rivela fallimentare per il Torino a causa della retrocessione in Serie B, ma finalmente arriva l’occasione per Moreno di mettersi in mostra. Il giovane colleziona 18 presenze nel campionato cadetto con la prima maglia e raggiunge di nuovo la finale del Torneo di Viareggio con la Primavera, questa volta persa contro il Bari.

Nel 1997 passa alla Lucchese, mettendo fine alla sua storia con il Torino. “Si torna sempre dove si è stati bene”, è così che si dice. E difatti, quello che doveva essere uno stop si trasforma solo in una pausa. Appese le scarpette al chiodo, Longo intraprende la via dell’allenatore e, di nuovo, è il Torino a dargli fiducia. Dopo tre anni alla guida degli Allievi, nel 2012 arriva la promozione come allenatore della Primavera. Sarà un successo. In quattro anni Longo riesce a riportare la reputazione del settore giovanile granata ai vecchi albori. Quattro qualificazioni alle Final Eight, una finale-scudetto persa, un Campionato Primavera (il Torino non vinceva da 23 anni), una Supercoppa Italiana Primavera e tanti giovani messi in luce e lanciati nel mondo del calcio. Ora tornerà a Torino come avversario, per vincere e conquistarsi la conferma. Ma Moreno Longo, nemico del Toro, non lo sarà mai.