2016
Trapani, Cosmi: «La Serie A mi manca»
«Futuro? Nessuno mi ha chiamato»
Una stagione straordinaria quella di Cosmi con il suo Trapani, coronata all’ultima giornata con la conquista del terzo posto ai danni del Pescara di Massimo Oddo. Serse Cosmi, dopo aver sorpreso il calcio ai tempi del Perugia, torna prepotentemente alla ribalta grazie al meraviglioso lavoro svolto con la squadra siciliana. Ed ora ci saranno i playoff da terzo con il sogno Serie A.
IL CAMPIONATO – Un girone di ritorno fantastico da parte del Trapani, che conclude la stagione con una serie utile di 16 incontri (12 vittorie e 4 pareggi). Queste le parole che Cosmi ha rilasciato alla Gazzetta dello Sport: «Il bottino di 44 punti nelle 21 gare del ritorno è straordinario. Erano già rilevanti, però, i 29 punti dell’andata, visto l’obiettivo iniziale. I giocatori hanno confidato che sin dal ritorno ho parlato di promozione? Sarei stato un folle a indicare la Serie A come la meta da raggiungere a tutti i costi. Spiegai, però, quanto mi mancasse quella vetrina. “Mi ci riportate voi oppure dovrò trovare un’altra strada nella mia carriera”, così aprii le loro menti. Eppure, nel mio contratto non ho fatto mettere bonus per i playoff. L‘exploit del girone di ritorno? Nella prima parte brillavamo per possesso palla, però eravamo troppo compassati. Con gli acquisti, a gennaio, di Nizzetto e Petkovic abbiamo potuto cambiare gioco, puntando sulla verticalizzazione e sulla rapidità di esecuzione»
PERCHE’ PETKOVIC ERA UN TALENTO INESPRESSO? – «Non certo per colpa degli allenatori. C’è qualcosa in lui che lo porta ad avere atteggiamenti sbagliati. Dieci anni fa non gli avrei perdonato la mancanza di puntualità a qualche allenamento, il suo modo di lavorare durante la settimana. È un po’ indolente, ma sta maturando, anche grazie ai consigli di Ciaramitaro e Basso. Ha mezzi incredibili, giocate e abilità che ricordano il giovane Ibrahimovic, ben sapendo che sono profano e sacro. Ho allenato Miccoli e Muriel, sono convinto che anche Petkovic sia un purosangue, un fuoriclasse. È uno dei grandi affari del d.s. Faggiano, che ha pescato pure Citro».
TRAPANI DIFENSIVISTA? – «Le solite chiacchiere! Mi fanno passare per difensivista, eppure a Perugia mettevo nel reparto arretrato Grosso, nato centrocampista, e a Lecce puntavo su Cuadrado come quinto di difesa. Certe etichette positive sono affibbiate solo ai cosiddetti allenatori emergenti. Perché siamo più efficaci in trasferta?Non abbiamo nel dna la capacità di amministrare situazioni favorevoli. Meglio che il Trapani resti sbarazzino e allegro, nel gioco. Ai playoff si azzera tutto, si parte alla pari. Noi stiamo benissimo di gambe e testa»
LA SERIE A – « Se la Serie A fa paura? Non scherziamo. Magari il comandante Morace e la sua famiglia potessero tentare un’avventura in paradiso: se la meriterebbero. Un luogo ideale per la festa del Trapani? Sarebbe da sogno un evento al tramonto alla Torre di Ligny e poi sceglierei un posto vicino alla “marina”. Se la Serie A per me arriverà indipendentemente dal Trapani? Non disperdo energie per progetti che al momento non esistono. Il mio contratto scadrà a giugno. Finora nessuno mi ha chiamato, né da Trapani né da altre società. Quindi, toccherà a me decidere. È normale che la Serie A mi manchi! Chissà, potrei anche aspettare un po’».