Wanda Nara su Icardi al Napoli: «De Laurentiis mi offrì una parte, ma...»
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Amarcord Wanda: «ADL mi offrì una parte, ma Icardi non c’entrava»

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Dagli inizi dell’amore con Icardi ad oggi. Wanda Nara, moglie ed agente del capitano dell’Inter, ripercorre le tappe del rapporto e spiega: «Mauro mi ha dato un ruolo difficile»

Una pasta in bianco per diventare la moglie di Mauro Icardi e tanta astuzia per diventarne poi anche l’agente. Wanda Nara, neo-opinionista di Tiki Taka e volto ormai sin troppo conosciuto ai tifosi dell’Inter (e non solo), si racconta a Fuorigioco, magazine de La Gazzetta dello Sport. Al centro dei suoi aneddoti la vita privata, ma anche il calcio – nello specifico il calciomercato – con tante storielle da raccontare. Ci fu per esempio quella volta che il Napoli avrebbe fatto follie per portare Icardi in città: sono passati un paio di anni da allora e, senza troppi rimpianti, Wanda torna a quei giorni in cui al centro della trattativa con il presidente azzurro Aurelio De Laurentiis, c’era pure lei… «ADL mi propose una parte in un film. Sa che ho recitato e che in Argentina tutti mi conoscono. Ma quella proposta, a differenza di quanto è stato scritto, non era legata al passaggio di Mauro al Napoli», corregge oggi il tiro la Nara. A molti però risulta diversamente.

La scintilla con Icardi, dopo (forse) il travagliato divorzio da Maxi Lopez, è nata appunto grazie ad un piatto di pasta scondita. La Nara ricorda: «Mauro l’ho conosciuto tramite Maxi quando aveva 18 anni. Dopo il divorzio ero tornata a vivere in Argentina e avevo già iscritto i bimbi a scuola. Sono dovuta tornare a Milano per problemi burocratici e lui si è offerto di prestarmi l’auto, lasciandomi nella sua portineria anche le chiavi di casa. Mi ha detto se volevo pranzare con lui, ma il frigo era vuoto. Tipico di un single ventenne che mangia sempre fuori. Mi sono arrangiata con una pasta al burro e un po’ di grana, anche se ormai indurito. Il resto è venuto spontaneo. Poteva fare quello che voleva, invece ha dimostrato la serietà di un uomo maturo. In breve ho capito che voleva bene anche ai miei figli».

Da lì un rapporto in crescendo: il fidanzamento, i figli, il matrimonio, poi pure la procura del capitano interista. Vita facile? Secondo Wanda no, anzi tutt’altro… «Sono una donna e per di più moglie del mio assistito. Mauro mi ha dato un ruolo non facile, sa che ho sempre curato gli interessi miei e di mia sorella Zaira, che fa la modella e la conduttrice e che mi manca da morire. Per fortuna vado a trovarla nelle pause della nazionali. E ora Mauro viene convocato dall’Argentina con continuità. Ma al tempo stesso lui è stato bravo a darmi una fiducia incondizionata e quindi a legittimare il mio ruolo di procuratore agli occhi degli altri. Però andare a trattare il rinnovo al settimo mese di gravidanza non è stato facile». Una faticaccia essere Wanda.