Calcio italiano
Fahamedul Islam gioca in Serie D, ma è stato convocato in Nazionale: la storia incredibile di un 18enne: «Dalla Serie D al sogno Banglsdesh. L’Italia è casa mia, ma ora voglio la Serie A»
Le parole di Fahamedul Islam in Serie D che sta vivendo un grande momento aspettando la Serie A
Dalla Serie D italiana alla Nazionale del Bangladesh. La favola di Fahamedul Islam è la dimostrazione che il calcio sa ancora regalare storie di speranza e determinazione. A soli 18 anni, questo giovane centrocampista dell’Olbia ha realizzato un sogno che sembrava impossibile: indossare la maglia della sua nazione per le qualificazioni alla Coppa d’Asia. Arrivato in Italia a nove anni per ricongiungersi con il padre, ha iniziato a giocare tardi, nel campo dell’oratorio, prima di scalare le gerarchie dei settori giovanili di Spezia e Sampdoria. Oggi è uno dei talenti più interessanti della Serie D e, in questa intervista esclusiva a Tuttosport, racconta il suo percorso, le sue emozioni e il suo grande obiettivo: arrivare in Serie A.
LE ORIGINI E L’ARRIVO IN ITALIA – «Ho 18 anni, sono arrivato in Italia dal Bangladesh quando ne avevo nove, nel 2016, per ricongiungermi a mio padre che era arrivato in Italia, a La Spezia, qualche anno prima per lavorare».
L’INIZIO TARDIVO CON IL CALCIO – «Sono arrivato a La Spezia che avevo nove anni: nei primi periodi, sono andato solo a scuola. Ho cominciato a giocare a calcio tardi, nell’oratorio della chiesa vicino a dove abitavo, a dodici anni».
IL SUO RUOLO IN CAMPO – «Sono partito come attaccante, poi ho fatto l’esterno alto, il centrocampista interno e, infine, la mezzala. Destro naturale».
IL TIFO PER LO SPEZIA – «Sì, è stata la mia prima squadra in Italia e lo sarà per sempre».
L’EMOZIONE DELLA CONVOCAZIONE IN NAZIONALE – «Un’emozione grandissima, un grande orgoglio: era un mio obiettivo, la Nazionale è il sogno di chiunque giochi a calcio, ma non pensavo di riuscire a realizzarlo così presto».
L’ESORDIO CON IL BANGLADESH – «In tutto ho giocato circa 120 minuti: all’inizio, l’emozione mi ha condizionato, poi ho pensato solo alla partita».
LA SCELTA DELLA NAZIONALE – «No, la nazionale italiana è molto difficile da raggiungere. E poi, ho la cittadinanza bengalese, ho scelto la nazionale del mio paese».
IL SOGNO DELLA SERIE A – «Un lavoro: voglio continuare a giocare, migliorarmi, crescere e coronare il mio sogno, giocare in Serie A. Voglio continuare a giocare a calcio: voglio farlo in Italia, ma se così non dovesse essere, non mi pongo limiti e sono pronto a fare le valigie e andare all’estero, in paesi come Spagna e Inghilterra».
I RINGRAZIAMENTI – «Tutti sono stati importanti per me. Voglio ringraziare tutti gli allenatori che ho avuto: sono una persona e un calciatore migliore grazie a loro».
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