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Silvano Benedetti sicuro: «Un Toro così deve migliorare. Mi aspetto di più da parte di quei giocatori»
Silvano Benedetti, ex difensore del Torino, ha voluto analizzare il rendimento dei granata
Silvano Benedetti, ex difensore centrale granata, analizza il momento del Torino su La Gazzetta dello Sport.
TORINO-CAGLIARI 1-2 «È stata una sconfitta inaspettata, dopo due vittorie che erano maturate con grande personalità. Contro i sardi la partita era cominciata bene, per tutto l’arco dei novanta minuti il Toro ha mostrato un gioco. Certo, c’è stata quell’incertezza in difesa. Non tanto nel primo gol che a mio avviso ci può stare, un anticipo di testa e Prati si è trovato lì la palla nella mischia. Piuttosto il secondo: non si deve far partire un attaccante così, da metà campo, senza ostacolarlo».ù
IL PARADOSSO DEI NUMERI «Se si analizzano solo i numeri, è normale che la si valuti come una delle difese più battute. Così si va subito nel negativo. Io invece ritengo che quello granata non sia un reparto così leggero, altrimenti non si sarebbero ottenuti quegli zeri nelle reti prese. E poi consideriamo anche contro quali squadre (tra le altre Roma, Napoli, Juventus e Bologna, ndr). Si tratta secondo me di momenti di scarsa attenzione che non permettono poi di chiudere le partite come si vorrebbe. Bisogna lavorare su questo».
IL LAVORO DI BARONI «Quando si interviene su questo tipo di aspetti, il lavoro sull’attenzione poi ti permette di superare le difficoltà. Le qualità ci sono, ne sono convinto».
SBALZI DI RENDIMENTO «L’attenzione deve arrivare da tutti i reparti. Anche il centrocampo deve darti una mano in fase di copertura. Però sì, ci sono stati dei momenti in cui mi accorgevo che eravamo insuperabili e altri invece in cui notavo una certa fragilità. Bisogna lavorare molto sotto l’aspetto psicologico, soprattutto quando si entra in campo bisogna avere la consapevolezza di essere comunque forti. Ma sono equilibri su cui può lavorare bene solo un mister che conosce in modo profondo le caratteristiche dei propri giocatori».
I SINGOLI «Due o tre degli interventi di chiusura in fase di recupero che Ismajli ha fatto contro il Cagliari erano fenomenali. Penso però anche a Pedersen, a come spinge sulla fascia. I giocatori hanno buone caratteristiche. Occorre però richiamare tutti all’ordine quando ci sono dei momenti di disattenzione. Il Torino stava facendo bene, quella contro il Cagliari era la partita giusta per fare il salto di qualità. Occorre essere più compatti, fare uno sforzo tutti insieme. Non è solo responsabilità della difesa, è un tema che vale per tutta la squadra. Bisogna fare un muro per poi creare le ripartenze e chiudere la partita. Guardiamo al Milan contro il Verona: quando c’è da difendere, i rossoneri si difendono in undici e poi ripartono. Creano la compattezza che non fa filtrare alcun tipo di pericolo».
IL GIUDIZIO SUL MISTER «Credo stia facendo un buon lavoro. Sicuramente si poteva ottenere di più, ma la squadra secondo me è stata anche sfortunata. Zapata ha avuto necessità di tempo per il recupero, poi c’è stato l’infortunio di Simeone. Quando vengono a mancare due punte così, l’attacco poi ha meno peso e di conseguenza viene alleggerita anche la difesa. Io penso però che sia solo una questione psicologica, che non ti permette di vivere la gara con serenità».
LE PROSSIME SFIDE CON VERONA E UDINESE «Sono le gare più difficili, come lo è stata quella con il Cagliari. Si pensa che siano più abbordabili e invece possono venire fuori i momenti peggiori. Il Verona come l’Udinese avranno il coltello tra i denti, ma dovranno averlo anche quelli del Toro. Sono gare delicate, la posizione in classifica non è ottimale e va consolidata».
CHI É PIACIUTO «Come ho detto mi piace molto Pedersen, sulla fascia è un martello. E poi Simeone. Secondo me è un gran giocatore e incarna le caratteristiche di questo club. La sorpresa in assoluto è lui. Non perché prima non avesse mostrato le sue qualità, ma si sta rivelando il classico giocatore da Toro. È un trascinatore».
IL GIOCATORE PIU’ ATTESO «Casadei. Può sbocciare, ha caratteristiche importanti e merita un palcoscenico di rilievo».