2014
Lettera aperta a Mario da Lorenzo, figlio di Vasco
Riceviamo a pubblichiamo la lettera di Lorenzo Rossi Sturani, così come ci è giunta
Ciao Mario,
ho voluto aspettare un giorno per scrivere queste righe per non passare da razzista. Oggi non puoi parlare di un nero usando parole dure (non parolacce) che passi per razzista. E’ un limite di noi italiani eh, siamo fatti così. Siamo fatti male.
Anche oggi comunque, dopo quanto successo ieri, hai perso l’ennesima occasione per chiudere la bocca.
Una domanda forte: chi ti credi di essere? O meglio, chi sei Mario?
Hai parlato del fatto che voi “negri” (uso tue parole) non siete come noi bianchi, tra “negri” non vi abbandonate… Mario, ti sei fatto una domanda chiedendoti perché tutti pian piano ti stanno abbandonando? O le tue domande si limitano solo al taglio di capelli o alla macchina da comprare?
Sai, hai avuto una fortuna tu nella vita, oltre al talento calcistico: sei nato “negro” in Italia.
E devi ringraziare di avere il conto in banca che ti ritrovi, la macchina che ti ritrovi e la popolarità che, oggi, non meriti.
Ho avuto modo di giocare a calcio a livelli che tu probabilmente non vedrai neanche mai in cartolina o a 40 anni a fine carriera, ma ho avuto modo di vedere ragazzi “bianchi” (visto che ci tieni a far parlare del tuo colore della pelle) che in campo non hanno mai messo il 100%… ma il 150%. Io stesso ci ho sempre messo il 150% dando tutto me stesso ma mi mancava quello che invece hai tu, il talento.
E senza parlare delle categorie che ho calcato io, possiamo scendere tranquillamente alla serie B, dove troviamo giocatori “bianchi” che meriterebbero il posto privilegiato nel mondo del pallone, e non solo, che occupi tu. Per non parlare della nostra serie A, negli ultimi anni piena zeppa di giocatori stranieri che fanno ridere (colpa di una FIGC che capisce la metà di uno che non capisce un cazzo), dove spesso e volentieri troviamo giocatori BIANCHI che non hanno la potenza del colore della tua pelle… oltre a non avere, per fortuna, anche quel tuo modo d’essere strafottente che ti sta portando a restare solo. Qualche nome? Sturaro del Genoa, fosse di colore (italiano lo è) probabilmente avrebbe già un posto fisso in una squadra di alta classifica, senza nulla togliere al Genoa. Gabbiadini, Berardi, Romagnoli, Donati (finito inspiegabilmente in Germania) e mi fermo qui.
Invece tu, continui a creare il vuoto intorno a te.
Sai di chi è la colpa? Tua al 90%. Lascio un 10% ai giornalisti (ma meglio chiamarli giornalai) che ogni volta che hai il raffreddore lo scrivono sui giornali.
Hai fallito ovunque sei andato, Champions a parte con l’Inter, campionato a parte col Manchester City. Ovunque hai giocato hai lasciato terra bruciata intorno a te. La stessa cosa che stai facendo al Milan.
Non ti rendi conto di quello che potresti fare, lasciando la precedenza a quello che invece puoi avere grazie ai soldi che guadagni.
Arrivi a insultare opinionisti che hanno vinto più di te, zittisci il pubblico quando ti fischiano (perché non devono fischiarti se giochi male? Piuttosto preoccupati di guadagnarti applausi), ti interessa più di Facebook/Twitter/Instagram che di far gol, ti lasci andare a uscite come quella di oggi dove dici di non avere colpe… e invece hai più colpe di chiunque altro dopo Prandelli. Lui nonostante su di te non sia mai stato applicato il tanto inutile “codice etico”, ti ha messo in cima a tutto per aiutarti, ha parlato bene di te finché anche lui stesso ieri non ha detto che non si sa mai come prenderti, ti ha messo al centro di un progetto NAZIONALE che non meritavi. Che non meritavi. E tu, per ringraziarlo, segni contro l’Inghilterra zittendo tutti davanti a una telecamera e la partita dopo, contro i colossi della Costa Rica, tocchi 12 palloni. E prima della partita quel tweet verso la Regina Elisabetta, totalmente inutile, totalmente fuori luogo.
3 partite, 1 goal, 20 palloni toccati tra Costa Rica e Uruguay… e tu credi d’avere la coscienza pulita? Che coraggio Mario, che coraggio. Se questo Mondiale è andato così è soprattutto per colpa tua.
E mi limito a parlare di questo mondiale per non parlare dell’anno calcistico appena passato. Quasi più cartellini gialli che goal, la maggior parte perché insulti l’arbitro, più fischiato che applaudito, in una delle squadre più forti e importanti al mondo… e lo dico da Juventino.
Mario, io sono sempre stato un tuo grande ammiratore ma per quanto mi riguarda la pazienza nei tuoi confronti è finita.
A 24 anni dovresti tirare le prime somme di questa tua carriera e pensare a quanti sorrisi non hai regalato quando invece potevi e pensare a quanto potresti potuto vincere se avessi dato sempre il 100%, almeno il 100%. Non sei un campione, sappiamo che tu non lo hai mai detto, ma il tuo atteggiamento fa pensare che ti senti campione quando invece non lo sei. I campioni sono altri.
I campioni, spesso e volentieri sono umili. E se non sono umili, comunque, sono vittoriosi, vincitori, sono diversi. Sono campioni. Meriteresti la rescissione del contratto o un contratto da 1300 euro al mese, ma sempre calciatore, per vedere se qualche soldo in meno aumenta la tua umiltà. Umiltà che tu purtroppo non sai neanche cosa sia.
Meriteresti di essere bianco.
Mario, cerca di non scrivere il tuo nome nel grande libro del calcio mondiale, nella sezione “Talenti inespressi” perché hai ancora tempo per diventare un campione.
Ma prima di tutto chiediti chi è Mario, non Mario Balotelli.
Lorenzo R. S.