2013
Il pianto di Balzaretti e le intuizioni di Garcia: Ljajic cambia la partita
Gli ingredienti del modello Garcia: la Roma oggi funziona
ROMA LAZIO GARCIA – La nuova Roma di Rudi Garcia vince anche il derby capitolino e centra il quarto successo consecutivo della nuova gestione: punteggio pieno e primato in classifica da condividere con il Napoli, al comando risiedono due squadre che hanno cambiato allenatore peraltro affidandosi a tecnici stranieri.
EQUILIBRIO E DENSITA’: I PRIMI VOCABOLI DEL TECNICO FRANCESE – Modulo 4-3-3 in continuità con le deludenti gestioni targate Luis Enrique e Zeman ma è soltanto una questione numerica: l’interpretazione è del tutto differente. La squadra è tendenzialmente raccolta in pochi metri di campo, con la linea difensiva che alza il suo baricentro grazie all’azione dei laterali ed un centrocampo – già di per sé folto e dotato di quantità e qualità – che può contare sull’appoggio immediato degli esterni offensivi: Florenzi e, finora a turno, uno tra Ljajic e Gervinho partecipano al fraseggio del centrocampo e sono chiamati a svolgere un ruolo importante anche in fase di non possesso. E con un falso nueve come Francesco Totti anche la punta di riferimento è un interprete che partecipa attivamente alla costruzione della manovra. Poi le sostituzioni: ancora quelle giuste, Ljajic ha cambiato la gara ed è ancora una vittoria maturata tutta nella ripresa.
LE MOTIVAZIONI – Il protagonista assoluto del derby appena disputato, Federico Balzaretti, lo ha ieri candidamente ammesso: “Il lavoro iniziale di Rudi Garcia è stato quello di agire sulle motivazioni”. Ed in effetti era proprio di questo che si sentiva il forte bisogno: la Roma era reduce da due stagioni in cui le ambizioni della piazza legate al nuovo corso americano erano state del tutto frustrate e dunque il morale era sotto i tacchi. Al minimo storico dopo la finale di Coppa Italia persa proprio dai rivali cittadini. L’ex allenatore del Lille ha evidentemente saputo muovere i tasti giusti perché, a prescindere dal fatto che evidentemente serviranno ulteriori conferme, la Roma proprio nel derby ha confermato in pieno di aver ritrovato grinta e determinazione da vendere. E la calma necessaria per gestire una partita così complessa ed essere in grado di colpire al momento giusto.
NEL SEGNO DI BALZARETTI E LJAJIC – L’immagine del pomeriggio dell’Olimpico va insindacabilmente alle lacrime di Balzaretti: il suo primo anno in giallorosso non è stato all’altezza delle aspettative e l’esterno ne ha sofferto molto. Il gol lo ha ripagato e ha dato gioia alla piazza: l’orgoglio dell’ex difensore del Palermo ha trovato sfogo in un pianto liberatorio che è segnale inconfutabile di come si viva il calcio in alcune piazze. Ma a ruota a prendersi la scena è Adem Ljajic: il suo ingresso ha cambiato la partita, poche storie. Subentrato lui anche attori del calibro di Totti e Pjanic hanno trovato un nuovo interprete in grado di dialogare la stessa lingua calcistica e tutta la squadra ne ha giovato: il serbo è inoltre eccellente nel trovare la posizione giusta e dettare passaggio e movimenti ai compagni. Un cenno finale per Daniele De Rossi: è legittimo criticarlo sul piano tecnico – e ci mancherebbe altro – ma mai metterlo in discussione in termini di carattere, motivazioni e dedizione totale alla causa giallorossa.