2013
Inter, la rivoluzione di Thohir: dirigenza, mercato, stadio
Tutti i dettagli relativi al passaggio di proprietà nerazzurro.
INTER MORATTI THOHIR – L’incontro di Parigi è stato decisivo per Massimo Moratti, il quale, tranquillizzato dall’affidabilità dimostrata dalla cordata di Erick Thohir, ha deciso di sbloccare la trattativa per le quote di maggioranza dell’Inter. Uno dei punti cardine dell’affare è la “polizza del tifoso” pretesa dall’attuale patron nerazzurro, che ha chiesto garanzie ma soprattutto la possibilità di rientrare in possesso del club meneghino, nel caso in cui Thohir dovesse operare in maniera negativa o porre fine alla sua nuova avventura. Una sorta di scudo che permettere a Moratti di tornare al comando con pieni poteri, ma che nel frattempo vigilerà attivamente, rimanendo a stretto contatto con la squadra: sarà presente a tutte le partite e potrà dare consigli al nuovo management. Stando a quanto riportato da “La Gazzetta dello Sport” non è da escludere che il magnate indonesiano chieda a Moratti di restare al suo posto, dunque come presidente onorario. Se il management è destinato a modificarsi, lo stesso non si può dire dell’organigramma tecnico, che invece rimarrà inalterato. Curioso l’episodio relativo alla foto di Moratti con l’autista di Thohir, perché proprio quest’ultimo è stato il “fotografo”.
DETTAGLI E NUMERI – La cordata indonesiana verserà 250 milioni di euro per rilevare il 70% del club nerazzurro: 200 milioni resteranno nelle casse della società, 50 in quelle di Moratti per la liquidazione delle sue quote. I 200 milioni serviranno innanzitutto ad abbattere nel giro di due esercizi i debiti. La svolta nella trattativa si è potuta compiere proprio grazie al fatto che Moratti ha rinunciato ad una fetta consistente di cash, permettendo così ai nuovi azionisti di maggioranza di riavviare la macchina Inter. Verranno azzerati anche i debiti garantiti a titolo personale da Moratti, che dunque resterà in una società sana.
GLI UOMINI – Un altro compromesso raggiunto riguarda gli uomini del CdA: tre saranno della famiglia Moratti. Nella dirigenza entreranno, però, a far parte uomini di Thohir: stando a quanto riportato da “Tuttosport”, probabilmente verranno individuate figure che rappresentino la società quotidianamente, come Thomas Shreve, uomo dei “numeri” di Recapital (la società di Roeslani) e Leonardo, che è tornato a vivere a Milano e si è proposto. Thohir, però, metterà mano all’intera società, snellendo l’organigramma e migliorando altri settori, come quello commerciale e della comunicazione.
MERCATO – Effetti del cambio di proprietà inevitabilmente anche sul mercato: si punterà su giovani di prospettiva, alla “Taider”, sul modello dell’Ajax o dell’Arsenal, ma anche del Borussia Dortmund. Osservati speciali, dunque, Vrsaljko (Genoa), Salah (Basilea), Insua (Atletico Madrid), Ansaldi (Zenit), senza dimentica Nainggolan (Cagliari). Sotto esame, invece, Walter Mazzarri, a cui Thohir preferirebbe un allenatore di respiro internazionale: verrà lasciato lavorare fino al termine della stagione e poi arriveranno le valutazioni.
STADIO – L’impianto di proprietà era il pallino di Moratti, ma Thohir sta valutando l’ipotesi di rendere San Siro migliore sotto ogni punto di vista, portandolo al livello dei principali stadi europei, ma, se in futuro dovesse esserci la necessità di costruirne uno nuovo, non si tirerà indietro.
MODELLO JUVENTUS – In Italia per l’Inter c’è già un punto di riferimento da tener presente per la rivoluzione a piccoli passi di Thohir, cioè la Juventus, apprezzata per gestione societaria, mercato equilibrato, globalizzazione del marchio e stadio di proprietà.