2013
Parma, un mercato di bestie o gioielli per Donadoni?
Il pagellone sul calciomercato estivo del club ducale
PAGELLONE CALCIOMERCATO PARMA – «Compravendita di bestie», così è stato definito il calciomercato del Parma dal quotidiano britannico “Daily Mail”, che non apprezza la tendenza del club ducale a reclutare molti giovani talenti per poi girarli in club dove possano mettersi in mostra ed emergere. Una linea tra l’altro molto simile a quella dell’Udinese, che, però, che piaccia o meno, sta dando buoni risultati ad entrambi i club. Pensiamo ad Ishak Belfodil, acquistato per 2,5 milioni di euro dall’Olympique Lione e ceduto in comproprietà all’Inter per 7,5 milioni di euro: un autentico affare messo a segno dal club di Tommaso Ghirardi, che potrà trarre altro denaro dall’attaccante algerino in futuro.
INDISCUTIBILE AFFARE – La finestra estiva del calciomercato crociato, per quanto riguarda i movimenti in uscita, è dunque caratterizzata essenzialmente dalla partenza verso Milano di Belfodil: al di là, infatti, della cessione in prestito di Sotiris Ninis al PAOK Salonicco, il mercato in uscita del Parma si caratterizza per la cessione di una serie di giovani in prestito o in comproprietà in giro per l’Italia. Più interessanti i colpi in entrata, in realtà più a livello “numerico”, perché la dirigenza emiliana ha messo a segno molte operazioni, ma quelle che hanno innalzato il tasso qualitativo della rosa di Roberto Donadoni in realtà sono poche.
PUNTA DI DIAMANTE – Non si può non partire da Antonio Cassano, senza dubbio il grande colpo dell’amministratore delegato Pietro Leonardi: secondo alcuni l’attaccante barese è nella fase discendente della sua parabola, ma in realtà si tratta di un giocatore che, “cassanate” a parte, può cambiare le sorti di una partita e condurre il Parma verso una stagione esaltante nell’anno tra l’altro del centenario. La fantasia di Cassano, unita alle doti sotto porta di Amauri e alla velocità ed estro di Jonathan Biabiany (la cui permanenza rappresenta di per sé un grande affare, considerando il pressing della Juventus) creano un mix offensivo che può rivelarsi determinante per la stagione del club.
SOLIDITA’ E FRESCHEZZA – Un attacco assortito quello che ha a disposizione Donadoni, del resto non dobbiamo dimenticare Palladino ed i giovani Nicola Sansone, Stefano Okaka e Alberto Cerri. Lo stesso non si può dire della difesa, che presenta alcune incognite: è arrivato l’esperto Felipe, ma Pedro Mendes e Mory Koné sono delle autentiche scommesse, che dovranno dimostrarsi all’altezza della concorrenza con Gabriel Paletta e Alessandro Lucarelli. Anche a centrocampo c’è un mix di freschezza ed esperienza, ma, rispetto alla retroguardia, le garanzie sono maggiori: sono arrivati Mattia Cassani, Gianni Munari e Walter Gargano, tutti e tre vogliosi di rilanciarsi e in grado di dare solidità alla linea mediana, ma anche Joel Obi, interessante prospetto dell’Inter, e Afriyie Acquah, che ricorda Michael Essien per duttilità, temperamento, capacità di interdire e al tempo stesso impostare la manovra.
VOTO 7: l’attacco è stato puntellato con un autentico lusso, quale è Cassano, ed il centrocampo fortificato con innesti in grado di far “legna” per affrontare un campionato complesso ed ostico; tutto ciò, unito alle conferme di Jaime Valdes, Jonathan Biabiany e Gabriel Paletta, innalza di un punto sulla sufficienza il mercato del Parma. A voler essere pignoli, l’unico neo è in difesa, ma Mendes e Kone avranno modo di cancellare le perplessità. Il vero esame però è per Roberto Donadoni, che ha dimostrato di saper lavorare bene con i giovani e di saper spingere i propri giocatori oltre i propri limiti, ma che ora deve alzare l’asticella e dimostrare agli addetti ai lavoratori di poter guidare in futuro una grande squadra.