Come cambia il Catania: ridimensionamento? Un miracolo di Maran per evitarlo - Calcio News 24
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2013

Come cambia il Catania: ridimensionamento? Un miracolo di Maran per evitarlo

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Via le basi del 4-3-3 di un anno fa: sta al tecnico ora velocizzare l’inserimento dei nuovi innesti

Via Marchese (svincolatosi a parametro zero), Lodi, Biagianti e Gomez: queste le quattro operazioni in uscita che più delle altre segnano la rivoluzione di casa Catania. Obiettivo: ringiovanimento della rosa. Ma le alternative arrivate dal calciomercato sono all’altezza dei predecessori? Dell’ottavo posto centrato un anno fa? Scopriamolo insieme con la seguente analisi.

L’IMPIANTO BASE – Rolando Maran, a meno di accorgimenti in corso d’opera o a secondo delle eventuali avversarie, non dovrebbe modificare l’assetto originario: sarà ancora 4-3-3 di base, senza però le accelerazioni del Papu Gomez a fare la differenza e la sapiente regia di Francesco Lodi. E’ inevitabile dunque una diversa interpretazione del tutto: nel tridente spazio a quel Lucas Castro che aveva fatto benissimo nella scorsa stagione da dodicesimo uomo ma che quest’anno dovrà confermarsi da pedina titolare. Non è scontato. Confermato in extremis Pablo Barrientos, quando il suo passaggio in Qatar sembrava oramai ai dettagli: il giocatore ha talento e numeri, ma allo stesso tempo può vantare quella personalità richiesta per assumersi le responsabilità e risultare l’uomo in più di questo Catania? Non c’è garanzia ma sarà il lavoro di Maran ad indicarci le possibili soluzioni.

TENUTA DIFENSIVA, UN AVVIO DI STAGIONE DISASTROSO – Se la squadra sembra potenzialmente meno pericolosa di un tempo, i difetti veri sono riscontrati nel pacchetto arretrato ed in generale nell’equilibrio della squadra: le prime due uscite di campionato raccontano di due sconfitte sonore sotto il profilo della prestazione, soltanto il caso ha fatto sì che la Fiorentina non dilagasse al Franchi mentre contro l’Inter – tra le mura amiche – non c’è stata storia. Disastroso Monzon sulla corsia sinistra: se è vero che al battesimo nel campionato italiano gli è spettato in sorte un tale Cuadrado, non è andata affatto meglio contro il più modesto Jonathan. Ed anche i difensori centrali sembrano ballare più rispetto al passato. Segnale ineludibile di un determinato peggioramento generale: le cose non girano per il verso giusto e non è esente da colpe un centrocampo che ad oggi non funge da schermo protettivo della retroguardia né da catalizzatore della manovra catanese.

LE POSSIBILI SOLUZIONI – Ritrovare equilibrio, quello è chiaro, con l’imperativo di amalgamare un organico in larga parte rinnovato e dunque velocizzare l’inserimento di alcuni profili apparsi ancora ai margini dei meccanismi di Maran: Sebastian Leto, dopo i numeri pazzeschi della stagione 2011-12 con la maglia del Panathinaikos, non ha accumulato alcuna presenza nella recente annata ed ha inevitabilmente bisogno di tempo per trovare gamba e fiducia. Quella convinzione nei propri mezzi che l’esperienza in giallorosso ha scalfito a Panagiotis Tachtsidis: l’eredità di Lodi è dura da raccogliere e dietro questo avvicendamento si nasconde l’ennesimo punto interrogativo del Catania 2013-14. Lo è del resto – almeno per quanto concerne la sua attuale condizione fisica – l’infortunato Gino Peruzzi: laterale difensivo classe 1992 e già nel giro della nazionale maggiore, colpo a sorpresa (mica tanto poi quando si parla di argentini) della dirigenza catanese nel segno proprio del ringiovanimento della rosa. Buon lavoro Maran. Perché di lavoro, quest’anno a Catania, ce n’è tanto.