Fenomeno Pogba - Calcio News 24
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2013

Fenomeno Pogba

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Caratteristiche totali: fisico, talento e personalità. Il francese si prende la Juve, non solo quella del futuro

Classe 1993, già nel giro della nazionale maggiore francese e cardine dell’Under 20 che ha appena vinto il Mondiale disputato in Turchia, sorpresa assoluta dell’ultimo campionato italiano insieme a Stephan El Shaarawy: Paul Pogba ha tutti i numeri per entrare nel limbo dei migliori, ecco tutte le ragioni di una crescita destinata a non arrestarsi.

DALLA SVISTA DEL MANCHESTER ALLA GESTIONE CONTE – Impensabile che un gestore oculato ed esperto quale Sir Alex Ferguson non si sia accorto di avere tra le mani un talento del genere: fatto sta che il gigante francese non è stato preso in considerazione dal tecnico scozzese fino a scegliere di non rinnovare il legame contrattuale con i Red Devils ed accasarsi alla Juventus (colpo stellare della dirigenza bianconera). Dove ha trovato l’uomo giusto sul percorso della sua crescita: Antonio Conte lo ha gestito alla perfezione. Mantenendo gli equilibri di un organico già vincente, quello sì, ma allo stesso tempo valutando senza alcuna preclusione il valore del calciatore e riconoscendo fosse già pronto per i palcoscenici più importanti. Gavetta sì dunque, ma fino ad un certo punto: Paul Pobga ha ricoperto con efficacia il ruolo di prima alternativa agli intoccabili Pirlo, Vidal e Marchisio, fino a costringere – a suon di prestazioni impressionanti – Antonio Conte ad un ritocco al suo modulo, che dal 3-5-2 si è convertito nell’ultima fase della stagione ad un 3-5-1-1 con il francese impiegato a centrocampo e Marchisio avanzato di qualche metro a fungere da trequartista dietro l’unica punta.

LE CARATTERISTICHE DI POGBA – Irrinunciabile perché centrocampista totale: 190 centimetri di struttura ed agilità, Pogba è una roccia che però si muove con rapidità, ha qualità e talento da vendere, personalità, intelligenza in termini di lettura delle situazioni di gioco e posizione, potenza devastante sia nella conclusione dalla distanza che nel contrasto. Il risultato è un centrocampista che abbina alla perfezione la fase d’interdizione con quella attiva di gioco, al tutto vanno aggiunti i cinque gol (da comprimario) della prima stagione italiana che lo rendono un prototipo eccellente. Pazzesco considerando i margini di crescita: l’ex centrocampista del Manchester United ha compiuto vent’anni a marzo e, a maggior ragione sotto la gestione di un allenatore vincente del calibro di Antonio Conte, può percorrere una strada entusiasmante.

E CONTE ORA CHE FA? – Intanto per un mese può stare tranquillo: Marchisio ha rimediato, proprio ieri in Supercoppa, uno stiramento del legamento collaterale del ginocchio, infortunio che lo può tenere fermo ai box per almeno un mese. A parte le battute, a Conte non avrà di certo fatto piacere la notizia dello stop di Marchisio perché è ben cosciente della circostanza per la quale una grande squadra si basa su una concorrenza di alto livello in ogni settore di campo. E’ altrettanto vero però che vedere Pogba in panchina inizia ad apparire quantomeno strano. Una grana? Tutt’altro, averne di problemi del genere. Il francese ha messo in crisi le gerarchie del tecnico pugliese e, rispetto alla scorsa stagione in cui ha ricoperto il ruolo di riserva di lusso, oggi va in campo se sta meglio degli altri. Non sono da escludere dunque in corso d’opera esclusioni eccellenti: proprio perché – esclusione eccellente – ora lo è anche lui. Il fenomeno Pogba. Pronto a prendersi la Juve del futuro e del presente.