Serie A, Mangia: «Giovani? Serve un cambio di mentalità» - Calcio News 24
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2013

Serie A, Mangia: «Giovani? Serve un cambio di mentalità»

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mangia devis (bordo campo) italia u21 2013 ifa

L’analisi dell’ex ct azzurro sul campionato italiano e la crescita dei giovani talenti.

SERIE A MANGIA – In attesa di un nuovo incarico dopo l’avventura alla guida dell’Italia Under21, Devis Mangia ha vestito i panni di opinionista per analizzare il campionato italiano: «Rimane sempre quello più difficile. Per me la favorita è la Juventus, che ha espresso il miglior calcio insieme alla Fiorentina. Ma non dimentichiamo le altre, come Napoli, Roma, Lazio, Milan e Inter. Il nostro è sempre stato un torneo difficile. Forse non sarà il più bello, ma sicuramente è quello più difficile. Questo perché tutte le squadre sono attrezzate e quelle che lottano per salvarsi possono mettere in difficoltà le grandi. Per quanto riguarda i giocatori, normale che ci sia stato un ricambio. Sono arrivati calciatori importanti e altri potrebbero arrivare», ha dichiarato ai microfoni di “Tuttosport”.

L’ex ct azzurro è poi entrato nello specifico, parlando di Juventus, Milan, Inter e Napoli: «Ibianconeri hanno qualità e possono inserirsi nel gruppo delle migliori squadre europee. Milan? È un’ottima squadra e può lottare per le posizioni di vertice. Deve ripartire dalla seconda parte di stagione. Inter? Anche i nerazzurri hanno tutte le potenzialità per stare in alto. Quest’anno ci sarà una bella lotta tra le sette squadre che ho nominato. Napoli? Hanno ampliato il reparto offensivo. L’anno scorso c’erano Pandev, Cavani, Insigne e Hamsik. Quest’anno via Cavani, sono arrivati Higuain, Mertens e Callejon. Ora stanno cercando pure Martinez…».

Ma è parlando dei giovani che si tocca un tasto “dolente” per Mangia: «Chi sarà il prossimo protagonista? Mi auguro sia uno di quei ragazzi che hanno fatto l’Europeo Under 21 in Israele. Caldirola e Donati in Germania? Storicamente l’Italia non è un paese per giovani, anche se vedo una versione di tendenza. È un peccato vedere andare via i giovani, ma per loro è comunque una bella esperienza. Verratti? Farlo partire è stato un errore, ma sono cose che succedono. Per lui è un’esperienza importante. Magari in futuro tornerà in Italia, vedremo. Erede di Pirlo? Non mi piacciono i paragoni. Marco deve fare il suo percorso e spero che un giorno venga ricordato per quello che farà lui, per essere Marco Verratti e non l’erede di qualcuno. Crescita giovani interessanti? Sono fiducioso per l’idea che sta portando avanti il Club Italia. Per metterci alla pari con gli altri, c’è ancora qualcosa da fare. Magari serve un cambio di mentalità nel modo di affrontare le gare o nel lavoro durante la settimana…».