2013
E unInter lenta, catena sinistra da incubo
Walter Mazzarri lavora con la consueta determinazione per dare unidentità alla sua squadra
Il ritorno al passato, questa volta con Josè Mourinho da avversario e non da leader indiscusso del meraviglioso Triplete del 2010, lascia in eredità segnali in chiaroscuro: l’amichevole di lusso tra Chelsea ed Inter termina con il risultato di 2-0, di Oscar (splendida la rete del brasiliano) e Hazard su rigore concesso in maniera molto discutibile le reti dei blues.
MALE LA TENUTA DIFENSIVA – La sensazione forte emersa più delle altre è la difficoltà della retroguardia, mal protetta da un equilibrio generale tuttora work in progress, quando il Chelsea aumentava i giri di motore: la velocità di Moses, Hazard si è concretizzata in discese per vie centrali alle quali l’Inter non ha saputo opporre resistenza. Bene soltanto Ranocchia, in marcatura su Lukaku e da tappabuchi delle falle lasciate aperte dalla squadra: l’architrave nerazzurro ha ballato più volte, di fatto palesando lacune su cui Mazzarri dovrà lavorare senza sosta per garantire alla sua Inter quella solidità che è poi il requisito necessario per una classica squadra mazzarriana. Soprattutto il lato sinistro è apparso in evidente crisi: Moses ha fatto a pezzi Alvaro Pereira e Juan Jesus è risultato evidentemente in difficoltà nei movimenti laterali. D sinistra sono nate le iniziative che hanno portato ai due gol del Chelsea. Il laterale portoghese è il vero enigma nerazzurro: prelevato nella scorsa estate dal Porto per 14 milioni di euro, il rendimento è oltremodo al di sotto delle aspettative iniziali ed è proprio sui laterali che la società dovrà investire con forza.
LE NECESSITA’ DELL’ORGANICO – Dopo le difficoltà riscontrate nella trattativa che avrebbe dovuto portare Isla in nerazzurro l’Inter ha virato con forza su Wallace, giovane esterno destro brasiliano del Chelsea (classe 1994) che potrebbe riportare Nagatomo in corsia mancina. Ad ogni modo un investimento che offra garanzie sulle corsie laterali è oggi una necessita in casa Inter, alla pari di quanto lo sia un centrocampista dalle caratteristiche totali che possa abbinare fase di interdizione a qualità nel palleggio e nella costruzione della manovra. Anche in questo caso l’affaire Nainggolan – identikit ideale in tal senso – ha faticato a prendere quota e l’Inter ha valutato come opzione alternativa quella di Wellington, giovane centrocampista del San Paolo che attende la chiamata europea per concretizzare quanto di buono mostrato finora in patria. Mazzarri avrebbe preferito interpreti di sicuro affidamento quali Isla e Nainggolan per completare un reparto con Nagatomo, Guarin e Kovacic, atteso al rientro e pedina alla quale sarà richiesto quel surplus di qualità indispensabile per una buona proposta di gioco.
IN ATTACCO SI LAVORA SUI NEOARRIVI – Rodrigo Palacio è la certezza della prossima stagione nerazzurra: attaccante di elevatissimo spessore che sa fare gol e assist, lavorare con la squadra e dimostrarsi freddo quando c’è da segnare. Milito il partner ideale, ma l’argentino è alle prese con il recupero dal pesante infortunio occorso nella passata stagione e dunque Mazzarri lavora fortemente sui due acquisti – Icardi e Belfodil – per dare forma e sostanza alla coppia d’attaccanti che battezzerà la stagione. Detto di Palacio, punto fisso nel ruolo di seconda punta, per il ruolo di centravanti è Mauro Icardi che sembra aver scalato posizioni nelle gerarchie del tecnico toscano: Belfodil è ancora un po’ indietro sul piano della preparazione – complice il Ramadan osservato in questo periodo dell’anno dai giocatori musulmani – e di conseguenza l’argentino può giocarsi le sue carte. L’ex calciatore del Parma, che può svolgere anche il ruolo di secondo attaccante, lavora per farsi trovare pronto: gli attaccanti sotto la guida tecnica di Walter Mazzarri hanno sempre brillato ed è proprio l’ex allenatore del Napoli ad auspicare il medesimo futuro per i due giovani attaccanti nerazzurri. E’ anche da loro che inevitabilmente passeranno le ambizioni della prossima Inter. Ad oggi un cantiere in piena costruzione.