Gli occhi del mondo sul Brasile: tante stelle e un unico dubbio - Calcio News 24
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2013

Gli occhi del mondo sul Brasile: tante stelle e un unico dubbio

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brasile (esultanza) 2013 ifa

Verso il Mondiale 2014: punti di forza ed eventuale debolezza di una squadra giovane ed ambiziosa

Da tanti indicata come la reale antagonista della superpotenza Spagna, la nazionale brasiliana ha convinto in pieno nel suo battesimo alla Confederations Cup 2013: travolto il Giappone con il roboante risultato di 3-0, il Brasile ha messo in mostra tutte le qualità di un ciclo di calciatori appena avviato ed in netta evoluzione tecnica e caratteriale, l’aspetto che era venuto meno nella finale olimpica di un anno fa.

SQUADRA GIOVANISSIMA – In larga parte quella ammirata nella scorsa tornata olimpica fino alla deludente finale che vide trionfare il Messico: i vari Lucas, Oscar, Leandro, Neymar – coadiuvati da attori del calibro di Marcelo, Thiago Silva ed Hulk, perni dell’attuale nazionale – già si segnalarono per evidente talento calcistico salvo poi palesare limiti in termini di personalità e carisma che costarono la rinuncia ad un successo annunciato. Il Brasile – dopo le cocenti eliminazioni nei due ultimi Mondiali, entrambe ai quarti di finale in favore di Francia (Germania 2006) e Olanda (Sudafrica 2010) – può rilanciare le sue ambizioni di vittoria su un organico piuttosto completo in grado di assicurare solidità difensiva e facilità nel trovare e concretizzare occasioni da gol.

IL GRANDE DUBBIO… – La Confederations Cup rappresenta l’antipasto ideale per quello che va considerato il reale e glorioso obiettivo della compagine guidata da Felipe Scolari: il Mondiale 2014 che si giocherà proprio in Brasile. L’attuale competizione può aiutare una squadra così giovane a rompere il ghiaccio con l’ambiente, fare gruppo e presentarsi al meglio ai nastri di partenza di Brasile 2014, ma l’esame vero si terrà tra un anno. Riusciranno i ragazzini terribili verdeoro a rivelarsi più forti di una pressione che inevitabilmente graverà sulle loro spalle? Gli occhi del mondo, ma ancor di più le attese di un intero popolo, saranno puntati sulla nazionale brasiliana e sarà complesso per un gruppo ancora novello in termini di curriculum vincente dimostrarsi superiori all’inevitabile carico di aspettative.

… E I PUNTI DI FORZA – Innanzitutto la retroguardia: sembrerà elemento strano o quantomeno innovativo nell’economia calcistica brasiliana ma è proprio la difesa l’eccellenza della squadra. Centrali difensivi di valore assoluto e dall’indubbia esperienza internazionale – Thiago Silva e David Luiz – il Brasile non se la passa peggio sulle corsie laterali con Dani Alves e Marcelo, un comparto affidabile a protezione della porta difesa da un eccellente interprete quale Julio Cesar. Il centrocampo sembra poter assicurare allo stesso tempo quantità – grazie al lavoro di Luiz Gustavo e l’ottimo Paulinho, in alternativa c’è Fernando – e l’indiscutibile qualità di Oscar, Lucas e del nostro Hernanes: spetta in rotazione a questi ultimi legare il resto della squadra ad attaccanti del calibro di Hulk, Fred, Damiao e soprattutto quel Neymar da cui sembra dipendere una buona porzione degli esiti che spetteranno alla spedizione brasiliana. La stella è il neoacquisto del Barcellona e tutti, compagni compresi, si aspetteranno proprio da lui il colpo decisivo.