Serie A - decima giornata, Palermo - Milan: lampi di tattica - Calcio News 24
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2012

Serie A – decima giornata, Palermo – Milan: lampi di tattica

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allegri ifa

SERIE A DECIMA GIORNATA PALERMO MILAN LAMPI DI TATTICA – Al Renzo Barbera di Palermo i padroni di casa e il Milan si sfidano nell’anticipo del turno infrasettimanale che vale la decima giornata di Serie A. Le due squadre pareggiano con un 2-2 pieno di emozioni ma non di qualità. Andiamo ad analizzare la gara dal punto di vista tattico.

Il Palermo si schiera con la classica difesa a tre di Gasperini, in un 3-4-2-1 con Miccoli unica punta supportata da Brienza a sinistra e Ilicic a destra. Donati al centro della difesa (ma uscirà dopo pochissimi infortuni per le precarie condizioni fisiche), e Rios in cabina di regia. Il Milan risponde con un 3-5-2 abbastanza classico, senza Emanuelson ma con Nocerino tra Montolivo e Flaminì a centrocampo. Abate e Constant sulle fasce e in attacco El Sharawy e Pato in linea. I primi 20 minuti segnano le difficoltà del Milan e la migliore condizione dei rosanero. Miccoli e Ilicic duettano bene al limite dell’area, l’attacco dei siculi non dà punti di riferimento: Miccoli è quello più avanzato in fase di non possesso ma quando è la propria squadra ad avere la palla si scambia di posizione con Ilicic e spesso nessuno va centrale, ma funziona.  Il Milan invece va in confusione. In 20 minuti 9 errori in fase di impostazione dei rossoneri: sono tantissimi. Molti provengono dalla difesa, sbaglia qualcosa anche Costant, costretto a tornare sempre indietro, e la manovra è del tutto assente. Il Palermo cresce e gioca meglio. Il Milan spesso ferma l’azione rosanero al limite dell’area con un fallo, proprio quando sta per emergere la poca concretezza  dei rosanero. Miccoli ha la possibilità di tirare 3 calci di punizione e in un caso sfiora il gol. Rete che però arriverà sul finale di tempo, quando lo stesso Miccoli proverà ad entrare in area e troverà un tocco di mano di Abate. Calcio di rigore trasformato dallo stesso capitano.

La ripresa inizia come si era chiuso il primo tempo. Con il Palermo in gol. Questa volta è un guizzo di Brienza a dare la gioia ai tifosi rosanero. Il trequartista si accentra e prova il tiro dalla sinistra. La palla gonfia la rete. Il Palermo si copre un po’, Gasperini toglie Brienza e inserisce Giorgi, stesso ruolo ma atteggiamento diverso. Il Palermo già dall’inizio gioca con due esterni di centrocampo che sono difensori centrali (Mantovani e Morganella, anche se quest’ultimo spinge bene), a questo punto inserisce Giorgi che resta nei 3 d’attacco ma è un esterno che copre molto. Quando il Milan attacca si trova davanti un pacchetto di 6-7 uomini divisi in due linee vicinissime tra loro. Ma Allegri indovina la mossa. Inserisce Bojan e Pazzini e schiera un 4-2-3-1 che prestissimo diventa 4-2-1-3, modulo inedito ma concreto e bello. Bojan è l’uno che spazia a tutto campo e porta il pallone, Emanuelson si allarga a destra (esce Flaminì) e spinge a fasi alterne con Abate (i due si trovano bene), El Shaarawy si allarga sulla sinistra e Pazzini (al posto di Pato) fa il perno centrale dell’attacco. Bojan fa due azioni personali in pochi minuti, permettendo alla squadra di salire tutta, e alla seconda arriva la rete di Montolivo. Il Milan aveva difficoltà ad arrivare in area, adesso Bojan ha risolto il problema con un po’ di velocità e la condizione calante del Palermo. Montolivo sostiene l’azione centralmente, Abate spinge tanto sulla fascia e da un suo cross nascerà il gol del pareggio rossonero. Bojan è sempre al centro del campo e dell’azione, ha cambiato la partita. Prova il tiro della vittoria, ma arriva scarico e il tentativo è centrale. Il Palermo cala tanto dal punto di vista fisico, Miccoli si allarga a sinistra per prendere la palla e portarla in avanti ma non riesce così spesso. Morganella sale e ha spazio ma è poco producente. La partita finisce così 2-2, un match dai due volti, il Milan gioca solo quando Allegri mischia le carte in tavola, il Palermo inizia bene ma poi si perde sotto i colpi di un Milan non bellissimo ma efficace. Adesso bisognerà vedere fino a che punto contro una squadra che regge il campo 90 minuti il Milan sarà così efficace.