Bertrand Crasson, un tipo tranquillo - Calcio News 24
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2012

Bertrand Crasson, un tipo tranquillo

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Nell’estate 1996 arriva a Napoli un giocatore vincente, un uomo su cui contare per costruire una grande squadra, un terzino di nuova generazione. Questo si aspettava Corrado Ferlaino dopo aver acquistato Bertrand Crasson. Il belga proviene dall’Anderlecht, per lui parlano cinque campionati vinti in patria e una Coppa del Belgio, non roba da poco. Il presidente è convinto di aver fatto un grande acquisto, quattro miliardi di lire ben spesi. In sala stampa, durante la presentazione, il nuovo arrivato dichiara: “Posso battere delle rimesse laterali molto lunghe, tornerò utile”. I tifosi napoletani restano un po’ perplessi.

A essere sinceri Bertrand non si comporta male con la maglia partenopea, nella prima stagione colleziona ventidue presenze. Gli azzurri arrivano in finale di Coppa Italia ma sono soltanto tredicesimi in campionato. Le note dolenti arrivano nell’annata successiva. Crasson resta all’ombra del Vesuvio, conferma le stesse apparizioni dell’anno precedente, purtroppo, per sua sfortuna, si ritrova nella peggiore squadra mai vista a Napoli. Sulla panchina si succedono quattro allenatori, il risultato della stagione è disastroso: retrocessione in Serie B.
Il ragazzo lascia l’Italia e torna nuovamente all’Anderlecht senza rimpianti da parte di nessuno. In patria Bertrand da il meglio di sé, lì si trova a suo agio. Dal 1998 al 2003 resta con la squadra che l’ha lanciato mentre gli ultimi anni di carriera passano con le maglie di Lierse e Brussels, dove termina l’attività agonistica nel 2005. Con la maglia della nazionale partecipa ai mondiali in Francia, giocando solo una ventina di minuti nella sfida con l’Olanda.

Una carriera discreta, senza intoppi. La vita fuori dal campo è tutta un’altra cosa, lì Crasson dimostra la sua vera natura, che va oltre un fallo laterale. Dopo aver lasciato il calcio, lavora come commentatore tv ma nel settembre 2011 viene arrestato in Belgio dopo aver aggredito la sua ex moglie, il tutto in preda all’abuso di alcool e droghe. La donna dichiarerà: “Ho molta paura di lui, è capace di tutto”.
Qualche mese dopo, non contento della sua difficile situazione, rilascia una dichiarazione shock sul doping alla tv belga RTBF, riferendosi al periodo trascorso a Napoli: “C’erano molte flebo all’epoca e non si sapeva cosa contenessero. Mi facevano fleboclisi, due volte la settimana. Mi dicevano che erano sali minerali, ma se poi erano altre cose?. C’erano analisi delle urine ogni settimana ma è un’ipocrisia, all’epoca c’erano certamente prodotti che non si riuscivano a scoprire nell’urina”.Parole subito smentite dal Dott. Russo, medico sociale dei partenopei in quegli anni. A quanto pare Bertrand si trova a suo agio nelle situazioni difficili. Pochi giorni fa si ripresenta di nuovo davanti ai giudici: ritiro di patente e multa per eccesso di velocità. Non il massimo per Crasson, uno che stava in silenzio dietro la linea della fascia laterale.