2012
Italia, Prandelli attacca: “Ma quale Italietta”
ITALIA PRANDELLI – Cesare Prandelli, soddisfatto per la vittoria sull’Armenia dell’Italia, ha dovuto fare i conti con i malumori e le polemiche nate al termine della partita, che hanno messo un po’ in ombra il risultato degli azzurri. Il ct, però, si è subito schierato al fianco dei suoi giocatori, contrattaccando: «Abbiamo pensato di aver giocato una buona partita, ma poi, letti i giornali, abbiamo visto presentata un’altra gara. Ma questo ci serve da stimolo soprattutto se le critiche sono costruttive. Altri seduti davanti alla tv hanno parlato di Italietta e mi ha dato fastidio: bisogna togliergli qualcosa dal tavolo mentre guardano… Abbiamo fatto una buona gara e nello spogliatoio cera soddisfazione. Ho rivisto la squadra giocare con il piglio giusto: c’è mancata solo un po di continuità nella fase centrale. Dopo l’Europeo tutti si aspettano che lItalia vinca sempre 3-0, ma non può essere così: a parte la Spagna, non ci sono squadre che possono vincere le partite ancora prima che inizino. Il calcio sta cambiando. L’Armenia ha 3-4 giocatori di talento ed è sbagliato dire che sono indietro nel ranking: è 64ª perché si fa sul passato, ma è cresciuta molto e non ha partecipato agli ultimi Europei per un punto. Adesso sono molto meno ansioso: abbiamo giocato con carattere, con il piglio giusto e il gol l’abbiamo subito in un’azione irregolare. Ma il vero salto di qualità lo faremo quando tutti capiranno che non è possibile vincere a mani basse».
Prandelli, poi, ha tracciato la linea per il futuro: «Abbiamo rischiato nelle ripartenze, ma lo avevamo messo in conto perché noi non possiamo essere passivi. Dobbiamo ricercare ancor di più la qualità, perché non abbiamo le caratteristiche per giocare in contropiede, e migliorare nel pressing alto. Anche perché restassimo ad aspettare gli avversari, allora ci criticherebbero per quello. La squadra trascinata dai senatori mondiali De Rossi, Pirlo e Buffon? Il fatto che i campioni del mondo facciano ancora la differenza è una risorsa, non un limite. Poi certo, strada facendo, dobbiamo inserire giocatori di prospettiva da qui al Mondiale perché noi ci siamo impegnati nel progetto di abbassare l’età media».
«Se Zeman mi deve ringraziare per aver rilanciato De Rossi e Osvaldo? No. Ogni allenatore ha il diritto di fare le proprie scelte e di motivarle: lui lo ha fato. Io avevo subito chiarito che le sue critiche sono state pesanti e anche che i giocatori devono poi reagire sul campo. De Rossi con noi ha sempre dato la massima disponibilità. Nelle squadre di Zeman sono importanti i tempi di gioco, e magari serve più… tempo per adeguarsi. Adesso da De Rossi e da Osvaldo si aspetteranno tutti ancora di più, ma loro sono forti, non temono pressione», ha proseguito il commissario tecnico azzurro, che poi ha annunciato la presenza di Chiellini per la prossima gara e ha spento le polemiche nate per il big match tra Juventus e Napoli: «Il nostro è un girone equilibrato e difficile. Storicamente questo avversario ci ha sempre creato problemi. Martedì Chiellini sarà titolare: era uno di quelli che aveva fatto fatica a recuperare dal campionato e quindi abbiamo dato spazio ad altri. Juventus-Napoli? In due anni nessuno si è mai permesso di sindacare il mio lavoro. La polemica con De Laurentiis si è sgonfiata subito perché non aveva senso: De Sanctis arriva dal Napoli e in azzurro svolge il programma di lavoro che si porta con sè. Pensieri dei giocatori alla sfida? No: concedeteci questi 10 giorni, poi ci sarà tempo per il campionato».