2012
Udinese, il riscatto di Guidolin
Ne è passato di tempo da quel 28 agosto. L’Udinese disse addio per il secondo anno di fila all’accesso alla fase a gironi di Champions League e Francesco Guidolin esplose a fine gara in un’eccessiva ed efferata autocritica che lasciava presagire una sua possibile quanto imminente partenza dal Friuli. Invece ha tenuto botta, incassato la delusione, ed è rimasto al comando della sua bella creazione, ieri andatosene da Liverpool con una vittoria di assoluto prestigio.
L’impresa di Anfield Road merita di entrare a pieno diritto nelle pagine più felici della storia recente del calcio italiano, quasi al pari del medesimo risultato colto dalla Fiorentina in Champions League nel 2009. Questa è solo Europa League, ma strappare i tre punti ai Reds in casa propria ha sempre un sapore particolare, anche se negli ultimi tempi la leggendaria dimora della compagine britannica non si è rivalata il fortino che dovrebbe essere. Però, alla luce delle difficoltà incontrate spesso e volentieri dalle squadre dello stivale all’estero, la questione passa sotto una luce del tutto diversa.
La questione più rilevante è comunque quella legata alla carriera dell’allenatore dei bianconeri, la cui gioia al termine del match di ieri sera è stata la miglior medicina in seguito alla tristezza e frustrazione venuta fuori nel post-partita del match di ritorno contro lo Sporting Braga, acceduto alla fase successiva della massima competizione europea per club solo ai calci di rigore, nel corso dei quali fu una follia di un suo giocatore a buttare probabilmente al vento tutto. Non di certo il proprio, esemplare, operato, che in provincia lo vide alzare una Coppa Italia col Vicenza nel 1996.
Oltretutto, l’Udinese, smaltita la delusione lusitana, ha cominciato a correre anche in campionato, rischiando di far saltare la panchina di Allegri con la vittoria sul Milan del 23 settembre. L’obiettivo dei friulani, come al solito, sarà quello di fare il massimo. Con Guidolin sono quasi sempre andati oltre. Nessuno li sottovaluti per l’ennesima volta.