4° giornata, l?analisi: le colpe di Allegri, Stramaccioni non all?altezza. E la Juve se la ride - Calcio News 24
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2012

4° giornata, l?analisi: le colpe di Allegri, Stramaccioni non all?altezza. E la Juve se la ride

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La riflessione sul quarto turno di campionato deve iniziare da quanto accaduto a Cagliari: il Prefetto ha ordinato il rinvio della partita – programmata a porte chiuse allo stadio Is Arenas di Quartu Sant’Elena per l’indisponibilità del Sant’Elia – dopo che il presidente sardo Massimo Cellino aveva invogliato i tifosi cagliaritani a recarsi comunque allo stadio. Un accaduto che macchia di ridicolezza il nostro torneo e richiede un colpevole: qualcuno deve pagare per questo imbarazzante episodio. Non i tifosi.

LA JUVE VA… E TOH, CHI SI RIVEDE – La sensazione è quella che basterà dosare le forze in prossimità del doppio impegno per recitare agevolmente la parte di protagonista del campionato che la sua forza gli impone. La Juventus ha un organico ampio e costruito con totale cognizione di causa; fallito l’assalto al centravanti in grado di alterare gli equilibri anche in terreno europeo, ok, ma in Italia il collaudo della passata stagione sommato al valore dei neoarrivi sembra sufficiente. Poi se dalla “quarta punta” arrivano giocate del genere… Fabio Quagliarella, dopo l’ingresso crack in quel di Londra, schianta il Chievo sigillando una convincente prestazione generale della squadra.

NAPOLI E LAZIO – Gli uomini di Mazzarri non giocano una buona gara contro un Catania in inferiorità numerica dal secondo minuto di gara. Poco movimento in avanti che ha rallentato eccessivamente la manovra, palleggio disordinato a centrocampo con un Inler prossimo a diventare un caso. Il Napoli può sfruttare i difetti strutturali delle dirette concorrenti ed inseguire l’obiettivo che può essere a portata di mano: la qualificazione alla prossima Champions League. La Lazio cade in casa contro il Genoa dopo una partita giocata molto bene e pone fine alla sua serie di vittorie: il turnover adottato da Petkovic non ha inficiato il gioco ma i biancocelesti non sono stati abili a sbloccare il risultato, per poi subire immeritatamente la beffa firmata Borriello. Il progetto però sembra essere valido e la Lazio può recitare un ruolo da protagonista a patto che equilibrio e solidità continuino a compensare il deficit di qualità che la separa dalle squadre più attrezzate.

LE MILANESI: ALLENATORI SUL LASTRICO – Il Milan subisce la terza sconfitta del suo campionato in soli quattro turni, ma la (non) notizia è che la ricostruzione nel post Thiago-Ibra sembra irrealizzabile in questa stagione. La società non ha fornito al tecnico strumenti alternativi altrettanto validi o comunque su cui rifondare un progetto vincente, dal canto suo il tecnico non sembra poter garantire alla società quel necessario cambiamento di gioco che possa compensare la partenza dello svedese. Né l’equilibrio difensivo di cui Thiago Silva mascherava le lacune. Sia chiaro: il Milan non ha un organico da 15° posto, tutt’altro, ma la sensazione è che le colpe di una  partenza shock vadano ripartite. Non va affatto meglio sull’altra sponda calcistica della città. Una domanda per Moratti: ma siamo certi che Stramaccioni fosse un tecnico “da Inter”? La vittoria alla Next Generation, presto ribattezzata la Champions dei giovani, convinse il presidente nerazzurro sulla effettiva possibilità di voltare una pagina buia della storia nerazzurra dando le chiavi della sua Inter ad Andrea Stramaccioni. I cui limiti si erano già palesati nella scorsa stagione – e ci stava – ma oggi la sua squadra ha un organico assolutamente all’altezza ed il tecnico, nonostante un atteggiamento piuttosto sfrontato, sembra in evidente difficoltà.

LE ALTRE: SFIDA INTENSA TRA SAMP E TORINO, PALERMO IN CRISI – In quel di Parma la Fiorentina getta via una vittoria all’ultimo respiro e manca l’aggancio con la zona altissima della classifica: Montella però sta lavorando bene ed è ora di concretizzare i risultati. Il lunch-match tra due delle tre neopromosse – Samp e Torino – racconta di una sfida giocata con grande intensità tra due squadre che, attese alla verifica della continuità, possono disputare un campionato discreto. L’altra neopromossa Pescara ottiene il primo punto della sua Serie A dopo tre sconfitte consecutive, iniezione di fiducia necessaria per il prosieguo di un torneo che sarà inevitabilmente complesso a causa di evidenti lacune strutturali; il Bologna fallisce un rigore con Diamanti e non riesce a dare continuità alla rocambolesca vittoria dell’Olimpico di sette giorni fa. La conclusione va alla crisi del Palermo: l’avvicendamento in panchina non dà la scossa giusta, ma a Gasperini va dato tutto il tempo necessario per poter conoscere la squadra ed applicare i suoi ambiziosi schemi d’attacco; Zamparini questa volta sarà costretto a pazientare, pena il rischio di affrontare un campionato i cui esiti potrebbero risultare disastrosi.