2012
Siena, Cosmi: “Attenti a Di Natale, vale quanto Ibra”
SIENA COSMI – A Serse Cosmi il Siena ha chiesto il massimo, nella consapevolezza del valore aggiunto che possa rivelarsi il tecnico. Cosmi, però, è pronto a chiedere lo stesso ai suoi giocatori. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, l’allenatore del club toscano ha dichiarato: «Non è facile. Occorre serenità, non bisogna farsi prendere dalla smania di recuperare, ma ci vuole soprattutto la cattiveria giusta in ogni gara. Con Toro (pari) e Samp (sconfitta) non ho ancora visto la rabbia che pretendo io, che ci mettiamo io e lo staff. La sosta è stata fondamentale proprio per allenare la rabbia. Spero già di vedere i frutti domenica con l’Udinese».
Udinese, squadra che Cosmi ha portato in Champions League e dalla quale è stato esonerato: «Sì, brucia. Io ho battuto lo Sporting Lisbona, causando dimissioni in serie in quel club. Insomma, non era una squadretta. Non solo: lasciai l’Udinese in semifinale di coppa Italia e non era messa così male in campionato. Domenica ci tengo a batterla. Ma è un’impresa perché è una squadra con una difesa fortissima e con Di Natale che è difficile da controllare. In Italia nessuno è ancora meglio di lui. Ha inciso nella sua squadra quanto Ibra nelle sue. Muriel? Luis è un talento che va gestito. Ora si curerà. L’importante è che non perda la gioia enorme che prova nel giocare a calcio. E sulla storia del peso si è scherzato un po’ troppo. D’Agostino? E’ normale puntare su di lui, il modulo lo esalta. Toglierlo significherebbe cambiare modulo».
Circa l’attacco bianconero e l’ambientamento a Siena, Cosmi ha aggiunto: «Destro non è molto sostituibile. Calaiò e Rosina devono fare quello che sanno fare. Il nostro nuovo acquisto sarà Larrondo. Quando rientrerà dovrà capire che questo deve essere il suo anno. Se proprio dovessi dire cosa manca a questa squadra dico che manca un Pinzi. Vorrei un uomo squadra così. Ambientamento a Siena? Va bene, ho visto pure il Palio e sto entrando nel processo di identificazione. Per le partite, anche in trasferta, mi raggiunge mia moglie Rosa, malata di calcio. Pensi che al sabato si guarda la B. Mi dà consigli ed esprime giudizi. Ma io la fulmino immediatamente».