2012
Tommasi risponde a Foti: “Bisogna rispettare i contratti”
REGGINA FOTI AIC TOMMASI – Smuove le acque Lillo Foti, che non ci sta e sottolinea le difficoltà economiche dei club, che devono far fronte ai contratti dei giocatori che rifiutano i trasferimenti. Il patron della Reggina ha sollevato un tema che fa dividere, come dimostra la reazione di Damiano Tommasi, presidente dell’AIC, e Andrea Abodi, capo della Lega di Serie B. Ecco quanto ha dichiarato Tommasi nell’intervista per il Corriere dello Sport.
Presidente, che idea si è fatto del «grido di dolore» lanciato da Foti?
«La questione sollevata dal presidente della Reggina la conosciamo perfettamente, siamo in contatto con i ragazzi titolari di quei contratti che Foti vorrebbe risolvere. Dell’argomento ho anche parlato personalmente con il presidente. Ma i contratti nel suo mirino sono stati liberamente sottoscritti. E non sono nemmeno particolarmente vecchi».
Cioè sono stati firmati nell’ultima stagione?
«Alcuni di quei sette anche nell’ultima. In ogni caso, i più antichi risalgono al 2009, gli altri sono stati sottoscritti negli ultimi due anni. Insomma, tutti sono stati firmati quando la Reggina era già in B».
Conclusione?
«I contratti vanno rispettati. D’altro canto, le società hanno un vantaggio dagli accordi pluriennali, possono allungare i tempi di ammortamento dei costi sostenuti per l’ingaggio del calciatore. Ma c’è, poi, il risvolto della medaglia: una volta firmati, bisogna portarli a termine».
Però sui bilanci dei club pesano…
«Ma le colpe non sono dei calciatori. Il fatto è che non ci sono limiti alla moltiplicazione dei contratti. Soprattutto le società non se li pongono confidando poi nella possibilità di cedere i giocatori in esubero nel corso del mercato. Il contratto di lavoro impegna tutte e due le parti sino a una certa data. Così come il calciatore ha l’obbligo di andare in campo, allo stesso modo la società ha l’obbligo di pagargli lo stipendio per tutte le stagioni previste dall’accordo».
Eppure il capo della Lega, Abodi, è convinto che su questo argomento si possa avviare un confronto.
«Noi abbiamo sempre detto che l’articolo 7 lo difenderemo con le unghie e con i denti. Il contratto pluriennale non può essere sciolto unilateralmente. Non lo può fare il calciatore, non lo può fare il presidente. Anzi, il presidente può farlo…»
Come?
«Pagando sino allultimo euro gli importi previsti dallaccordo pluriennale».
Non c’è soluzione?
«La soluzione c’è: legare i calciatori ai club con contratti annuali. Ma le società puntano a trasformarli in patrimonio e con i contratti annuali non ci riuscirebbero. Foti lo ha detto chiaro e tondo: la Reggina sopravvive grazie alle plusvalenze. Ripeto: il contratto è liberamente sottoscritto da due parti, una delle due non si può svegliare al mattino e dire: non vale più».