Simone Farina: storia di un complotto ideologico - Calcio News 24
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2012

Simone Farina: storia di un complotto ideologico

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Una tragedia per il calcio, una disfatta per la giustizia, un colpo mancino per l’integrità umana. Stefano Farina, ex giocatore di Gubbio, Celano Marsica, Gualdo e Cittadella, è svincolato dalla fine della scorsa stagione e non trova squadra. Il  rapporto con la squadra eugubina si è interrotto con una rescissione consensuale del contratto da parte del giocatore di Roma: una scelta condivisa, almeno sulla carta, ponderata e accettata, da parte di un difensore che è diventato, per l’ipocrisia collettiva, un eroe nazionale. 

Demetrio Albertini, seconda carica del nostro calcio, lo ha definito un top player, per riprendere un’espressione cara al gergo attuale: un top player dei giorni nostri, un fuoriclasse dell’etica. Una persona che ha deciso di denunciare una combine, una normalità, una prassi, un qualcosa che tutti avremmo dovuto pensare di fare.
Andrea Abodi, presidente della Lega di Serie B, ha dichiarato di essere molto più rattristato dalla mancata occupazione di Farina che dalla cessione di Zlatan Ibrahimovic e Thiago Silva: i valori tecnici – dice a Gr Parlamento – si possono ricostruire, ma quelli morali no. Come se la morale fosse prerogativa di pochi, quasi di nessuno. 
Lo stesso Cesare Prandelli, in concerto con Gianluigi Buffon e anche Alessandro Del Piero, con i primi due che hanno sfruttato l’immagine della nazionale per trasmettere il messaggio, hanno deciso di spezzare lance a favore di Simone Farina: “È successo quello che temevo” ha detto il ct degli azzurri. Si temeva che un giocatore reduce da un campionato sottotono, terminato con una retrocessione in Lega Pro, si ritrovasse senza squadra. Lo temevamo un po’ tutti.

Forniti i dati pratici, i dati evidenti, oggettivi, veniamo a constatare un altro aspetto palese. All’italiano piace essere complottista. Simone Farina è un giocatore di normalissima capacità tecnica, che ha giocato in Serie B soltanto con il Gubbio nella stagione 2011/12, per poi militare sempre in Serie C1, dal Catania al Cittadella. La necessità di rivederlo nel campionato cadetto, dopo che, come è stato dimostrato, non è stato l’uomo in più per salvare gli eugubini dalla retrocessione, è abbastanza dubbia. Avrà sicuramente ricevuto delle offerte, Farina, ma avrebbe tranquillamente potuto pensare di meritare qualcosa di più, magari galvanizzato dai risultati raggiunti l’anno scorso. D’altronde anche Beppe Iachini ha rifiutato il Cesena nella giornata di ieri: merita la Serie A. 

Guardiamo ora la vicenda da un altro punto di vista. Fabio Pisacane, difensore della Ternana, ha compiuto lo stesso gesto di Simone Farina. Pisacane, che venne invitato insieme con il difensore eugubino al raduno di Euro2012, non ha scatenato sicuramente tale putiferio, ebbene il complotto dovrebbe essere lo stesso: ha denunciato, è pericoloso, dobbiamo emarginarlo dal mondo del calcio per continuare a essere sporchi. Però Pisacane è ancora alla Ternana, in Serie B, ed è anche capitano della formazione umbra, per abbondare. Porqué? Direbbe José Mourinho. 

E se l’errore fosse dell’italiano? E se non fossimo realmente capaci di aprire gli occhi e avessimo in qualche modo bisogno di credere a queste fandonie? Farina non trova squadra non perché è un uomo pericoloso: la verità è un’altra. Farina non trova squadra perché non è un giocatore adatto alla Serie B e indubbiamente avrà rifiutato offerte dalla Lega Pro. 30 anni, forse 200 partite in Lega Pro, 15 in Serie B con una retrocessione: un giocatore che in Prima Divisione, per una squadra di media classifica, andrebbe sicuramente bene. Ma all’Italia non andrà mai bene. D’altronde è tutto un complotto.