2012
Palermo-Napoli 0-3, le pagelle: rosanero imbarazzanti, strepitosi Maggio e Behrami
Ecco le pagelle relative alla sfida tra Palermo e Napoli, impegno valevole per la prima giornata del campionato italiano e terminato sul risultato di 0-3.
Palermo (3-5-2)
Ujkani 5.5 – Non ha colpe particolari sul gol di Hamsik nonostante il bolide dello slovacco lo trafigga sul suo palo. Sbaglia però qualche rinvio di troppo e non dà grandi certezze al suo reparto.
Cetto 5 – La difesa rosanero imbarca acqua da ogni dove ed il centrale argentino non fa un figurone: movimenti errati, è spesso fuori posizione e gli avanti partenopei ne approfittano in più di un’occasione.
Von Bergen 5 – Più volte ingenuo, commette errori in ripetizione. Soffre anche la prestazione assolutamente deludente del centrocampo siciliano in fase di interdizione.
Munoz 5 – Lento ed impacciato. Sembra non adeguato per i particolari movimenti che una difesa a tre deve costantemente eseguire.
Pisano 5.5 – Tra i meno peggio della sua squadra, potrebbe approfittare però di un Aronica fuori ruolo e provare ad affondare, resta nella sua zona di campo e alla lunga crolla con il resto della barca.
Barreto 5.5 – Dopo una prima frazione di gara deludente, cresce nettamente nella ripresa. Macina chilometri e recupera palloni importanti, risulta disordinato in costruzione della manovra.
Donati 5.5 – Il più completo del suo reparto, ma oggi soffre come tutti i suoi compagni. Schiacciato dalla morsa Behrami-Inler-Hamsik, non trova i tempi giusti per guidare la manovra rosanero. Sostituito da Rios.
Brienza 5 – Esce per infortunio alla mezzora, ma fino ad allora fatica non poco a trovare una posizione che gli consenta di incidere. Non brilla per qualità né per corsa.
Bertolo 5 – La sensazione è che il ruolo di laterale non sia nelle sue corde: soffre tremendamente un Maggio formato super, nei primi 45 minuti non lo prende mai, lo perde poi in occasione del gol.
Hernandez 4.5 – Involuto. Non prende un pallone, intristito ed avulso dalla manovra. Deve velocemente ritrovare le coordinate giuste per rilanciarsi e tornare quantomeno la promessa delle sue prime pagine italiane.
Miccoli 5 – Gioca costantemente sul filo del fuorigioco e finisce soltanto con l’innervosirsi. Rispetto al compagno di reparto però tenta con più convinzione la strada della conclusione, almeno ci prova.
(dal 28° Migliaccio) 6 – Unica sufficienza, soltanto in termini di impegno. Urla ai compagni di reparto tutta la sua rabbia per una prestazione nettamente al di sotto delle aspettative iniziali.
(dal 55° Arevalo Rios) 5 – Fumoso, da rivedere al meglio della condizione fisica.
(dall’80 Budan) s.v.
Napoli (3-5-2)
De Sanctis 6.5 – Una parata importante su colpo di testa di Pisano e per il resto ordinaria amministrazione. Rimedia un’evitabile ammonizione sullo 0-3 a qualche minuto dal fischio finale.
Campagnaro 7 – Dopo una stagione da incubo il difensore argentino sembra tornato sui livelli a cui aveva ben abituato i tifosi partenopei. Non commette errori e aiuta la squadra nella fase iniziale della manovra.
Cannavaro 6.5 – Dirige la difesa con ordine ed attenzione, non soffre affatto un Hernandez inconsistente.
Britos 6.5 – Importante sulle palle alte, dove il Napoli – anche a causa della sua prolungata assenza – ha manifestato le lacune maggiori nella stagione appena trascorsa. Mazzarri punterà con convinzione sul difensore uruguaiano.
Maggio 8 – Letteralmente impressionante. Devastante sulla corsia destra, per distanza il miglior esterno del campionato. Spettacolare l’assist ad Hamsik in occasione della rete del vantaggio, un treno ad altissima velocità quando lo slovacco ricambia il favore con un lancio strabiliante.
Behrami 7.5 – Pedina già fondamentale negli equilibri tattici di Mazzarri. Acquisto super, è ovunque: un incubo per i mediani avversari, recupera una marea di palloni e ricostruisce con precisione svizzera. Centrocampista d’interdizione di livello altissimo.
Inler 6 – Il meno brillante del centrocampo partenopeo. La sua prestazione è senz’altro sufficiente, ma riportato da Mazzarri nel ruolo che lo ha consacrato in quel di Udine è chiamato ad una stagione da leader indiscusso ed uomo in più dello scacchiere napoletano.
Hamsik 7.5 – Il nuovo ruolo lo responsabilizza ulteriormente: lo slovacco accetta il passo indietro in campo e fornisce una prova spettacolare. Mostruosa la rete del vantaggio e grazie alla sua qualità fa la differenza nell’ultimo passaggio: il lancio di sinistro per il raddoppio di Maggio è il suo manifesto.
Aronica 6.5 – Chiaramente impiegato in un ruolo che non può essere il suo, non sfigura affatto. Sfrutta la grande prestazione del Napoli ed appoggia spesso la manovra sul versante sinistro.
Insigne 6 – Non prova a strafare e questo è il suo più grande punto a favore. Attaccante del tutto differente da Lavezzi per caratteristiche tecniche e fisiche, per cui non gli si può chiedere il lavoro che l’argentino garantiva alla squadra. Funge praticamente da centravanti di ruolo che si allarga per cercare spazi necessari, non demerita fino ai crampi che lo tolgono dal campo.
Cavani 7.5 – E’ perfetto nonostante l’occasione divorata nel primo tempo. E’ nell’elite dei centravanti mondiali perché, oltre a timbrare il cartellino con una costanza impressionante, sostiene la squadra in copertura come nessuno può. Lo trovi in ogni zona del campo, una certezza oltre ogni ragionevole dubbio.
(dal 60° Dzemaili) 6.5 – Entra in campo in una fase delicata della gara, quando il Napoli arretrava il baricentro dopo un’ora di gioco spettacolare. Dà sostanza al centrocampo e nei minuti finali si colloca nel ruolo di Inler a fare da schermo alla retroguardia.
(dal 76° Vargas) 6.5 – Assist al bacio per la rete di Cavani. Deve trovare fiducia e può dimostrare al mondo calcistico le qualità che lo hanno reso un calciatore ambito da tante squadre europee.
(dall’87 Donadel) s.v.