2012
Scommesse, Ingroia: “Il calcio deve riformarsi”
Ai microfoni della Gazzetta dello Sport, Antonio Ingroia è stato chiamato in causa per dare una sua spiegazione al fenomeno del calcioscommesse. Il pubblico ministero antimafia ha parlato dell’eventuale inserimento della criminalità organizzata nel meccanismo di manipolazione delle partite: “Il gioco è fonte di arricchimento e favorisce il riciclaggio, grazie all’enorme quantità di contante in circolo. E poi facilita il controllo del territorio, tramite la rete di esattori nei quartieri. Abbiamo traccia di infiltrazioni soprattutto sulle puntate on-line, le più difficili da individuare. Purtroppo non assistiamo a uno sforzo adeguato a contrastare il fenomeno. È esagerato dire che le organizzazioni mafiose stanno sostituendo la droga con le scommesse. Ma sempre più spesso preferiscono i traffici “grigi” a quelli “neri”. Possibili soluzioni? Risvegliare la coscienza degli operatori del settore. Giocatori, tecnici, dirigenti e tifosi spesso preferiscono il silenzio. Ma ci sono delle componenti sane che non possono non vedere. Bisogna evitare di imporre soluzioni drastiche dall’esterno. Il rischio è una chiusura corporativa, in un mondo così orgoglioso e solidale. Dobbiamo aprire un dialogo franco, leale, determinato ad arrivare al fondo del problema. Le dichiarazioni di Prandelli? Non sono abituato a commentare delle indagini in corso. Temo però che questa definizione rientri in una comprensibile ma non condivisibile tendenza a mettere la polvere sotto il tappeto. Ci troviamo di fronte a una situazione di una tale gravità che il mondo del calcio si sente minacciato e tende ad assumere una posizione ultra-difensiva. Le dichiarazioni di Monti? Monti è una persona che non cede alle boutade. Se questa riflessione viene da una persona di tale serietà, dobbiamo renderci conto del livello a cui siamo giunti.“