2012
Perinetti: “Sapevo che Conte avrebbe fatto bene”
Il direttore generale del Palermo, Giorgio Perinetti ha rilasciato alcune dichiarazioni per commentare il rinnovo di Antonio Conte con la Juventus fino al 2015. Il tecnico dei bianconeri ha guidato la Juventus allo scudetto, come un anno prima aveva portato in A il Siena dove c’era Perinetti come dirigente. Queste le sue parole ai microfoni di “tuttojuve.com”, dove ripercorre la carriera del tecnico di Lecce: “Il rinnovo fino al 2016? È stata la conseguenza del lavoro che ha fatto. Al di là dello Scudetto ma per quello che ha costruito in questa squadra, anche in previsione futura. Meriti miei per averlo lanciato? Io l’ho conosciuto da giocatore quando ero dirigente della Juve e mi sembrava un allenatore in campo. Era forse quello che più di tutti trasmetteva ai propri compagni un input. Poi smesso di giocare è andato a studiare da allenatore, ha fatto il corso a Coverciano e gli ho chiesto di dare una mano a Gigi De Canio, facendo così il secondo a Siena, dove lavoravo. La chiamata al Bari? Subentrava a gennaio a Giuseppe Materazzi. Vero, ho avuto coraggio, ma nella vita ce ne vuole. E poi ero convinto delle mie azioni perché gli riconoscevo il fatto di essere un predestinato, la persona giusta per fare l’allenatore. Va ringraziato anche il presidente del Bari Vincenzo Matarrese, che ha appoggiato la mia scelta. Senza il suo “si” la grande carriera di Conte a Bari non sarebbe mai nata. In Italia ci si basa sempre sui risultati, ma bisogna andare in profondità. Era esordiente e reduce da una stagione sfortunata, va bene, ma conoscevo le sue qualità e sapevo che era un bravo allenatore. E poi, se è per questo, ho chiamato Conte a Siena dopo che era stato esonerato dall’Atalanta. E abbiamo vinto il campionato. Vuole altri esempi? Giampiero Ventura, chiamato dopo l’esonero al Pisa e protagonista di una grande stagione al Bari. E Zdenek Zeman. Il boemo fu esonerato dalla Lazio e cosa feci? Lo portai l’anno seguente alla Roma, dove ha fatto del gran calcio. Sorpreso della stagione di Conte? Ero certo che avrebbe fatto benissimo e così è stato. Lo dicevo anche a chi storceva il naso. Certo, ipotizzare una vittoria al primo anno, nel modo in cui è arrivata, non lo prevedevo neanche io. Però se posso avere avuto un merito è stato quello di constatare da subito le sue qualità di allenatore, anche quando era ancora un calciatore”.