2012
Cagliari, cambio di rotta
Il concetto di “Anno zero” ha risuonato più volte dalle parti di Cagliari nelle scorse estati e anche quest’anno, con i primi caldi, non si è fatto attendere. La sensazione che la prima società sportiva della Sardegna sia vicina ad un cambio di rotta deciso verso i piani alti del calcio italiano, seppur possa sembrare folle come affermazione, comincia ad avvertirsi con una certa consistenza. Le frange più disfattiste e catastrofiche della tifoseria rossoblu forse stanno attendendo l’inizio della nuova stagione con aspettative ben diverse, scossi dall’addio ad Agostini e dalle numerose voci relative alla possibile partenza di diversi elementi cardine della rosa. Tuttavia, cambiamento non è sinonimo di peggioramento, soprattutto se lo si attua nel modo giusto.
Sono due i fattori che potrebbero avere un certo peso nei prossimi anni della storia del Cagliari: la rinnovata voglia di intervenire pesantemente sul mercato da parte del presidente Massimo Cellino e lo stadio che sta sorgendo a Quartu S.Elena.
È evidente che il patron rossoblu è rimasto per l’ennesima volta disarmato dal rendimento dei propri giocatori, ai quali non fa mai mancare affetto e sostegno. Le risposte sul campo però, da almeno due anni a questa parte, sono state quasi completamente assenti, in relazione al livello dei protagonisti. Potrebbero contarsi sulle dita di una mano gli alibi per una squadra di tal livello nel giudicare come possa aver concluso il campionato al quintultimo posto, salvandosi solo a due giornate dalla fine. La prima rivoluzione attuata nella scorsa estate non ha quindi dato i suoi frutti, e anzi ha necessitato di una ripassatina a gennaio, mese che ha visto l’arrivo del bomber cileno Mauricio Pinilla, fondamentale con i suoi 8 gol ad evitare alla compagnia di cadere nel baratro.
Il primo a farne le spese, quest’anno, è stato Alessandro Agostini, che sveste la maglia isolana dopo quasi 300 presenze tra serie A e B. Ma come successo a giocatori ben più decorati come Del Piero e Inzaghi, tanto per dirne due, la ragione ha impedito di rinnovargli il contratto per un’altra stagione. È ancora presto per scorpire quali altre teste salteranno, probabilmente saranno tante, ma questo solo il tempo potrà dare modo di capirlo.
Fatto sta che ora il Cagliari ha (avrà) finalmente uno stadio in piena regola per non potersi porre limiti. Nella limitrofa Quartu è in corso d’opera la realizzazione del nuovo impianto che ospiterà la squadra per i prossimi tre anni, nell’attesa che si possa trovare un accordo col comune per realizzarne un altro in città. Che poi da realizzare c’è poco e nulla, basta solo un terreno dove montare la struttura modulare costruita ad hoc per la vecchia destinazione, poi sfumata, di Elmas. Infatti la tribuna principale da cui stampa e i più fortunati potranno assistere dai prossimi mesi alle gesta del collettivo guidato da Massimo Ficcadenti sarà proprio quella all’avanguardia che verrà poi rimontata chissà dove.
Uno stadio nuovo, una vita nuova. Quello che tutti volevano e che forse avranno.