Milan, Allegri: "L'allenatore è uno psicologo. Seedorf..." - Calcio News 24
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2012

Milan, Allegri: “L’allenatore è uno psicologo. Seedorf…”

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Intervenuto nel corso del programma di “Sky Sport”, “4-3-3”, di Alessandro Costacurta, l’allenatore del Milan, Massimiliano Allegri, ha parlato del suo ruolo all’interno dell’ambiente rossonero e del suo inserimento nella realtà di Milanello.

Sulla differenza rispetto ai suoi precedenti ruoli: “Le differenze sono tante, sono grandi. Soprattutto le pressioni quotidiane, dove al Milan ogni volta giochi per vincere, ed anche se vinci non va mai bene. Qui le pressioni non sono tanto del presidente, quanto quelle dei media e della stampa, come è normale che sia nelle grandi piazze. Fortunatamente ho una grande società alle spalle, molto brava nella comunicazione e nella gestione degli aspetti fondamentali per mettere allenatori e giocatori nelle condizioni migliori per fare bene e puntare al massimo”.

Sul suo ruolo all’interno della società: “Sono in continuo contatto con Galliani, con lui curiamo in maniera periodica le situazioni per creare una situazione di armonia. Appena arrivato ho avvertito un certa emozione, ma ho trovato un buono spogliatoio, che abbiamo completato con l’arrivo di innesti, campioni e non. Sono stato aiutato dai ‘vecchi’ che già c’erano, mi hanno dato una grande mano. La mentalità degli allenatori del passato è rimasta nel gruppo storico che è ancora presente”.

Sulle sue scelte tattiche: “Sin dall’inizio ho giocato con i tre attaccanti, ma a metà campo ho inserito Pirlo come regista basso assiema a Seedorf ed uno tra Ambrosini e Gattuso. Piano, piano Boateng da mezz’ala, che ha giocato bene contro l’Auxerre, può fare molto bene da trequartista: sia perché indisciplinato tatticamente sia per le caratteristiche delle nostre punte, Robinho ed Ibrahimovic, che non presidiano molto l’area e tendono a venire fuori. Dunque, Boateng, per caratteristiche fisiche e tecniche, era il giocatore che ci poteva far fare qualcosa in più. Ho poi spostato Seedorf dal ruolo di trequartista, ci serviva un giocatore diverso, ed ora fa bene la mezz’ala perché ha una qualità che nessun altro ha in questa squadra ed ha la qualità per mandare in porta le punte”.

Infine, sul ruolo dell’allenatore: “Credo che l’allenatore sia importante, trasmette alla squadra innanzitutto il suo carattere e il suo modo di vedere il calcio. Certamente, sono i campioni poi a fare la differenza, ma penso l’allenatore svolga il ruolo più importante sotto l’aspetto tattico, tecnico e psicologico. Ai vari Ibrahimovic e Nesta non insegni come si stoppa la palla, ma per far venire fuori le loro qualità devi lavorare dal punto di vista psicologico in maniera continua”.