Il mal di pancia di Napoli e Inter, gli orgasmi del Milan - Calcio News 24
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2011

Il mal di pancia di Napoli e Inter, gli orgasmi del Milan

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Si è parlato tanto di anatomia, di disturbi fisici e/o psicologici e delle cure ai suddetti disturbi, nel corso dell’ultima settimana.
Il mal di pancia di Ibrahimovic e la presunta depressione di Cassano sono stati casi degni di Medicina 33, e come tali hanno preso il largo nei notiziari sportivi radio-televisivi più dei fatti di campo, e come succedeva per l’Inter mourinhana del triplete, è bastato che i media si concentrassero sull’individuo piuttosto che sul gruppo, per far sì che la squadra in questione (il Milan, per l’appunto) tornasse a ruggire come da par suo.

Il 3-0 dei rossoneri sul Palermo mostra una doppia faccia, che non deve essere sottovalutata dai supporters milanisti: la formazione di Allegri ha sciolinato un calcio per lunghi tratti divertente e anche spettacolare, ma nulla sarebbe accaduto se i rosanero non avessero cercato di applicare un catenaccio inattuabile con certi uomini in campo, come lo svagato Ilicic che in questo inizio di stagione sembra voler allontanare le sirene di mercato con prestazioni ampiamente sottotono.
Ottimo il rientro di Robinho, più per la prestazione e per le condizioni fisiche messe in mostra che per il gol; Ibrahimovic ha passeggiato sulla distratta difesa palermitana, mentre Aquilani ha giocato una partita “da Roma” e Nocerino ha dato l’impressione di volersi togliere qualche sassolino dalla scarpa nei confronti della sua ex squadra.
Tuttavia, Devis Mangia avrà  sicuramente tratto un insegnamento da questa gara: il Palermo di Delio Rossi attaccava l’avversario, specialmente se blasonato, per minarne le certezze e attaccarlo nei punti deboli; i rosanero visti ieri sera hanno quasi buttato al vento quanto fatto nelle gare precedenti.

Tornando alle questioni mediche, il vero mal di pancia sembrano averlo Napoli e Inter, uscite ko in maniera inspiegabile dalle sfide contro Parma e Catania e ora attanagliate da dubbi e perplessità  in vista dei rispettivi impegni europei.
Sconfitte inspiegabili per motivi diversi, l’una dall’altra, con alcuni punti da sistemare sui sulla riva nerazzurra del Naviglio che alle falde del Vesuvio.
Il Napoli non ha giocato bene, non ha espresso il suo solito calcio fatto di movimenti alla velocità  della luce validi per liberare uno dei fantastici tre del reparto d’attacco: ne è venuta fuori una partita spenta, che ha anzi esaltato la compattezza del Parma e, se ce ne fosse bisogno, l’estro di Sebastian Giovinco, risultato decisivo con l’assist per il gol-vittoria di Modesto e apparso molto più affiatato con il compagno di reparto Floccari rispetto alle gare precedenti.
L’Inter, come sempre, unisce alcune clamorose incomprensioni di natura tecnico-tattica alle consuete, e altrettanto clamorose, sviste arbitrali: parliamoci chiaramente, un rigore come quello assegnato al Catania non può e non deve essere fischiato, a maggior ragione contro una squadra particolarmente bersagliata dalle pecche arbitrali e che ora, attraverso i propri tifosi, rischia di dichiararsi “vittima sacrificale” di un campionato che, senza questi errori grossolani, fin qui si potrebbe giudicare con un solo superlativo: bellissimo.