2011
Esclusiva, Fascetti: “Cassano, non ne vale la pena smettere tra 3 anni”
Antonio Cassano ama sempre far parlare di sè. E poteva rimanere indietro rispetto alle dichiarazioni di Zlatan Ibrahimovic, sulla sua stanchezza? Certo che no, così dopo la partita dell’Italia con l’Irlanda del Nord ha dichiarato di lasciare il calcio tra 3 anni, alla fine del Mondiale 2014 in Brasile. Perchè questa amarezza? Ne abbiamo parlato con chi lo conosce bene, Eugenio Fascetti, il tecnico che lo ha lanciato il Bari: “Antonio è un ragazzo genuino, dice sempre quello che pensa: si vede che il quel momento aveva bisogno di esternare il suo pensiero, probabilmente è davvero stanco di un mondo che però gli ha dato tanto. Questo non lo deve dimenticare, prima di prendere la decisione definitiva deve capire quali sono i vantaggi e quali gli svantaggi: si renderà conto che la seconda categoria è ben più ampia, perchè uno come Cassano può essere decisivo anche tra 4 o 5 anni, è un talento purissimo, uno dei più forti che abbiamo in Italia. Se l’ho sentito? No, ma starà sicuramente ripensando a quello che ha detto, forse ha rilasciato quelle dichiarazioni per capire che effetto faceva, anche nei confronti della stampa. Cassano è un personaggio sempre in prima pagina, nel bene quando segna una doppietta con l’Italia e nel male quando si arrabbia con un collaboratore di Prandelli o altro: mi rendo conto che non è facile gestire questa situazione, ma si renderà conto che per lui il calcio è la vita. Non ne vale la pena smettere”.