Catania, Lo Monaco: «E' successo uno tsunami, ma dobbiamo tornare in A» - Calcio News 24
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2016

Catania, Lo Monaco: «E’ successo uno tsunami, ma dobbiamo tornare in A»

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lo monaco pietro 2012 ifa

Prime battute a Torre del Grifo per il nuovo amministratore delegato del club etneo

E’ proprio vero che certi amori non finiscono mai, anche se a separarli sono conflitti interni spesso non di facile risoluzione. La voce era da tempo nell’aria, ma oggi, davanti ai cronisti locali, Pietro Lo Monaco è tornato a parlare di Catania e del suo futuro. Il dirigente campano torna al timone del club dell’Elefante con un solo imperativo, riportarlo nel calcio che conta, così come lo aveva lasciato.

STORIA DI UN UOMO – «Quattro anni fa eravamo in Serie A, mentre adesso ripartiamo dalla Lega Pro e da una situazione non bellissima. – esordisce così Lo Monaco nell’odierna conferenza stampa di presentazione – Ho passato anni importanti qui, creando un’azienda capace di farsi rispettare ovunque. Il Catania è una squadra da Serie A, una città da Serie A. C’è stato uno tsunami con due retrocessioni consecutive. Se dicessi che mai avrei pensato di tornare, direi una bugia. Non sono andato via bene da Catania e i rapporti con chi per anni è stato come un fratello si sono interrotti, ma a prevalere è stato l’amore per il Catania».

L’INCONTRO CON PULVIRENTI – «Ci siamo incontrati e adesso sono qui per rilanciare il club. Si è parlato molto di cessione del Catania, nel frattempo la società rischiava di morire. Oggi la proprietà decide di rilanciare, dimostrando amore per la squadra. Questo fa onore a Pulvirenti. Sono stati tre anni di oblio mentale, dove è successo qualcosa d’inenarrabile. Se lo avessi incontrato, non nascondo che l’avrei ammazzato. La situazione del Catania è critica dal punto di vista economico. Ma ripartiamo, rimboccandoci le maniche.  Faccio un appello alle famose “cinque componenti”: ripartiamo insieme. Impiegheremo quattro o cinque anni, quello che sarà, ma l’obiettivo è quello, la Serie A.

UN RITORNO CON IL CUORE – «Quando ho deciso di andare via, ho commesso un errore gravissimo. Sarei dovuto rimanere perché sapevo ciò che sarebbe accaduto in seguito. Adesso sono qui per riparare. Non si può parlare di rilancio senza investimenti. La Lega Pro non porta nessuna entrata, è un campionato a perdere. I professionisti che lavorano con Finaria conoscono la situazione del Catania. Serve prima una fase di ripianamento e poi di rilancio ».

IL RAPPORTO CON I TIFOSI – « Nessuno può dar loro torto, per ciò che hanno subito. Sono sicuro che la gente risponderà presente. Sa che dobbiamo rilanciare il Catania e si stringerà attorno alla squadra. La prossima settimana apriremo la campagna abbonamenti, e sono convinto che la gente risponderà». 

IL FUTURO PARTE DA ADESSO – «Prossima settimana presenteremo i nuovi dirigenti. Intanto il CdA è stato aumentato di un’unità, con l’avvocato Gitto, e presto arriverranno altri cinque elementi. Il tecnico? Serve un allenatore  di spessore, che abbia voglia di mettersi in discussione. Avrà un contratto pluriennale, così come i nuovi dirigenti. Questo testimonia la volontà di programmare e quella di Pulvirenti di voler continuare. Mi auguro che risolva le sue vicende personali. Io socio? Ho le stesse mansioni di quando sono andato via, quelle di amministratore delegato. La vertenza legale con Pulvirenti? Tutto già risolto. Il mercato? Tanti giocatori dell’attuale rosa hanno contratti pluriennali e bisogna fare i conti anche con questo. Servirà un lavoro enorme. Chiunque verrà qui dovrà rispettare l’amore che la città ha per la squadra».

Dal nostro corrispondente

Andrea Mazzeo