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Forever young: 5 esordi in ritardo

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Pugliesi (Empoli) può battere un record, ma occhio ai precedenti

Il nome di Maurizio Pugliesi a molti dirà poco o niente ma forse potrebbe entrare nella storia. L’Empoli ha perso Lukasz Skorupski fino a fine stagione e adesso Alberto Pelagotti scala al ruolo di primo portiere; Pelagotti ha esordito due domeniche fa in Serie A ventisette anni, Pugliesi invece potrebbe farlo a trentanove e mezzo. L’Empoli è in una posizione tranquilla di classifica in Serie A e chissà che Marco Giampaolo non decida di premiare con uno spezzone quel Pugliesi che è tra i giocatori più vecchi del nostro campionato, un campionato dove ancora non ha mai messo piede. Nato a Capannoli (Pisa) il 27 dicembre del 1976 anche se giocasse domani Pugliesi batterebbe il record di esordiente più vecchio in A con i suoi trentanove anni e quattro mesi. Ma andiamo ad analizzare cinque casi simili, di gente che ha esordito un po’ in ritardo nella massima serie.

FERRARI STAGIONATO – Partiamo dai calciatori e sul podio degli esordienti più vecchi troviamo Giacomo Ferrari, nato il 6 dicembre 1967 a Calcinate. Una vita a fare il centrocampista, un ruolo da bandiera nell‘Alzano Virescit e poi il viale del tramonto. Viale del tramonto o quasi, diciamo. Sì perché il Modena prese Ferrari quando militava in Serie C1 e con Gianni De Biasi iniziò la cavalcata verso la Serie A e in due stagioni Ferrari si ritrovò catapultato in un mondo che pensava ormai di aver perso. Con indosso la maglia numero nove, un privilegio raro per un centrocampista, fece svolazzare al vento la sua folta chioma il 13 aprile 2003 in un Modena – Lazio a trentacinque anni e quattro mesi. Finì zero a zero e in quella stagione scese in campo pure contro Bologna e Inter prima di tornare nelle serie minori.

LA GARA D’ADDIO – Medaglia d’argento in questa classifica speciale è Alessandro Cesaretti, il cui nome poteva essere ancora impresso nella memoria di Francesco Totti e della Roma ma purtroppo per lui (o per loro) rimane una figurina sbiadita nell’album dei calciatori. Nato il 7 novembre del 1968 a Roma, Cesaretti ha sempre fatto il portiere nelle serie minori prima di essere preso dal Messina. Il 2006-07 è un anno in cui a Messina sorride solo Riganò ma per Cesaretti all’ultima giornata arriva una chance, con i siciliani ormai ultra-retrocessi. Si gioca contro la Roma di Totti, all’inseguimento della Scarpa d’Oro. E quanto trema il Pupone quel giorno quando si presenta sul dischetto e vede il carneade Cesaretti respingergli la conclusione dagli undici metri. Rimane l’unica gioia di quella partita, finita 4-3 per la Roma. Fu la prima partita di Cesaretti, la partita d’addio. Aveva trentotto anni e sei mesi.

CHIEDI CHI ERA BARBUY – Per un mese, un mese solo, Cesaretti non ha la medaglia d’oro, che appartiene a un giocatore che, se quel giorno non avesse deciso di scendere in campo, adesso ricorderebbero solo certi ottuagenari o nerd del pallone. Amilcar Barbuy è un nome poco familiare per gli appassionati di calcio, eppure è lui l’esordiente più anziano (al momento) della Serie A. Bisogna risalire fino al 1931-32, la terza edizione del nostro campionato con la formula a girone unico. All’epoca Barbuy, brasiliano di nascita e grande attaccante in patria, venne scelto per guidare la Lazio ma si tolse lo sfizio di entrare in una partita contro il Bari, inconsapevole che sarebbe stata l’ultima sfida della sua vita e soprattutto che sarebbe passato alla storia. A trentotto anni e sei mesi il buon Barbuy, il cui nome sembra uscito da Premier Manager, è tuttora l’esordiente più anziano.

PAPÀ CASTORI – In Serie A c’è anche chi ha esordito a sessantun anni, ma fortunatamente (per lui e anche per chi non è propriamente amante dell’orrido) non in campo. Si parla adesso di allenatori e di epoche recenti, anzi della stagione in corso: Fabrizio Castori infatti a luglio ha compiuto sessantun anni e un mese e mezzo dopo ha perso cinque a due a Marassi contro la Sampdoria guidando il suo Carpi neopromosso. Al Ferraris Castori ha stabilito un record, almeno per l’epoca moderna, perché è diventato l’allenatore più vecchio a esordire nella massima serie. La senescenza di Castori però non è stata riconosciuta subito dalla dirigenza carpigiana che lo ha esonerato e poi richiamato e adesso spera di potersi godere la pensione rimanendo in Serie A.

BIRRA MORETTI – Un altro esordio degno di nota è quello di Emiliano Moretti perché qui si che si tratta di un record vero e proprio. A trentatré anni, cinque mesi e sette giorni il difensore del Torino ha giocato a Marassi una gara con l’Italia contro l’Albania: in quel caso Moretti ha sbaragliato la concorrenza perché il precedente primato apparteneva a Mauro Tassotti, azzurro per la prima volta a trentadue anni. Era il 18 novembre 2014 e sei mesi dopo Moretti bissò l’azzurro con un’altra presenza, stavolta contro l’Inghilterra in un pareggio per uno a uno. Pugliesi dunque sarebbe in buona compagnia tra gli esordienti più vecchi e per sua fortuna non si è verificato un caso clamoroso qualche anno fa: proprio contro l’Empoli all’ultima giornata il Parma avrebbe dovuto mandare in campo l’allora 54enne Gene Gnocchi ma la salvezza non era sicura e quindi i crociati scelsero di non chiamarlo. In quel caso sarebbe stato un record difficile da battere.