2014
Belgio allora, Belgio oggi: ancora non credete nel destino? (VIDEO)
Quarti di finale, Argentina-Belgio: probabili formazioni, uomini chiave, precedenti e curiosità
ARGENTINA BELGIO PROBABILI FORMAZIONI – Le migliori otto si affrontano nella fase finale di un Mondiale dall’impensabile bellezza per eleggere il campione: non c’è spazio per i dubbi, accedono ai quarti di finale le vincenti di ogni girone e dunque mai come nella rassegna brasiliana si è imposto il merito quale criterio base. La seconda giornata dei quarti si apre proprio con Argentina-Belgio: entrambe le nazionali hanno avuto la meglio – rispettivamente su Svizzera e Usa – soltanto ai tempi supplementari, segnale inequivocabile di un Mondiale sì combattuto ma in cui alla fine ha la meglio la giocata del singolo campione. Sudamericani favoriti nella sfida diretta ma guai a sottovalutare questo Belgio: la generazione di fenomeni non si è forse espressa al livello atteso sotto il profilo delle prestazioni eppure ha vinto tutte le gare finora disputate.
LE PROBABILI FORMAZIONI – Alejandro Sabella è alle prese con la delicata sostituzione di Marcos Rojo, già diffidato contro la Svizzera ed ammonito nel corso della gara: al posto dell’ottimo esterno sinistro dovrebbe giocare il jolly Josè Maria Basanta. Per il resto sarà con ogni probabilità confermato l’assetto base di questo Mondiale, fatta eccezione per i primi 45 minuti della gara d’esordio: dunque Lavezzi – avvicinato alla linea dei centrocampisti per comporre un 4-4-2 in versione superoffensiva con Di Maria sull’out opposto – ed Higuain con Messi. El Pipita deve sbloccarsi dopo un Mondiale vissuto all’ombra dello straripante Messi, immutato il resto della formazione titolare. Dall’altra parte – proprio come per l’Argentina, quattro vittorie di cui una ai tempi supplementari – squadra che vince non si cambia: o meglio, dieci undicesimi non si cambiano. Perché lo spaventoso ingresso a gara in corso di Romelu Lukaku rimescola gli equilibri di Wilmots: ballottaggio con il giovanissimo Origi, classe 1995, confermati i funamboli Hazard, De Bruyne e Mertens (insidiato dall’ottimo Mirallas) alle spalle dell’unico riferimento offensivo nonché il tandem di centrocampo Witsel-Fellaini.
Argentina (4-4-2): Romero; Zabaleta, Fernandez, Garay, Basanta; Lavezzi, Gago, Mascherano, Di Maria; Messi, Higuain. A disposizione: Andujar, Orion, Demichelis, Campagnaro, Perez, Biglia, Fernandez, Maxi Rodriguez, Alvarez, Palacio. Commissario tecnico: Alejandro Sabella
Belgio (4-2-3-1): Courtois; Alderweireld, Kompany, Van Buyten, Vertonghen; Witsel, Fellaini; De Bruyne, Hazard, Mertens; Lukaku. A disposizione: Mignolet, Bossut, Ciman, Vermaelen, Lombaerts, Defour, Dembelè, Chadli, Mirallas, Januzai, Origi. Commissario tecnico: Marc Wilmots
Indisponibili – Argentina: Rojo (squalificato), Aguero. Belgio: Vanden Borre
UOMINI CHIAVE – Per la Seleccion non può che essere Leo Messi: quattro gol realizzati, uno più bello dell’altro, l’assist decisivo al 118’ minuto di un combattutissimo Argentina-Svizzera. Ha risposto alla grande a chi – tutt’altro che infondatamente – nutriva dubbi sulla sua capacità di incidere alla guida della sua nazionale, ora punta al colpo grosso: vincere il Mondiale in Brasile. Tre partite all’orizzonte, la Pulce sa bene come dovrà andare oltre ogni limite finora esplorato per stracciare la concorrenza e riportare la Coppa a casa. Quella Coppa che manca dal lontano 1986. Dall’altra parte Eden Hazard seppure il Belgio finora abbia funzionato più da collettivo che da modello di esaltazione dei singoli: lo stesso Hazard si è acceso soltanto a sprazzi, certo che da ora in poi – a questi incredibili livelli – il colpo del fenomeno è l’unica strada vera per fare la differenza. E nel Belgio, impensabile nasconderlo, tocca proprio a lui e alla sua seppur giovane esperienza.
PRECEDENTI E CURIOSITA’ – Il presente parla di un Mondiale dai risultati praticamente identici: tre vittorie a testa nella fase a gironi – uniche realtà a punteggio pieno con Colombia ed Olanda – e necessità di affrontare i tempi supplementari per avere la meglio dei rispettivi avversari designati per gli ottavi di finale. Due reti incassate da entrambe, sette quelle messe a segno dai sudamericani contro le sei degli uomini di Wilmots. Nella storia delle sfida tra Argentina e Belgio è la Seleccion ad avere la meglio con tre vittorie ed una sconfitta: due dei quattro precedenti sono di carattere amichevole – entrambi vinti dai sudamericani – mentre regna il pareggio nelle sfide mondiali. Nello scenario di Spagna 1982 vinse il Belgio nella fase a gironi con il risultato di 1-0, gli europei riuscirono ad imporsi in quel di Barcellona su Diego Armando Maradona che si riscattò con gli interessi quattro anni dopo: è lo spettacolo di Messico ’86, la semifinale con il Belgio è l’ultima tappa che il Pibe de Oro dovrà affrontare per accedere alla finalissima di Città del Messico contro la Germania ed alzare la tanto agognata Coppa. E’ incredibile come – considerando quanto aveva appena realizzato nello storico quarto di finale con l’Inghilterra, la mano de Dios ed il gol del secolo – questa pazzesca doppietta rifilata al Belgio sia quasi passata inosservata. Due gemme di rara bellezza tecnica che indirizzarono con forza il sentiero di Messico ’86 sulla via di Maradona e compagni. Sì, era proprio Maradona e compagni: come oggi sembra essere Messi e compagni. Il gioco del destino: il Mondiale nel Mondiale di Leo Messi. Se tutti gli altri disputano una competizione la Pulce ne sta giocando due: quella contesa dal resto dei calciatori e l’altra personale all’inseguimento del più grande di sempre. Belgio allora, Belgio oggi: la fortuna è la nostra. Quella di viversi in un solo momento la storia e l’attualità.