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Serie B

Buon compleanno a… Matteo Brunori

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Oggi è il compleanno di Matteo Brunori: capitano e trascinatore del Palermo in Serie B. La sua storia con un passato anche alla Juve

Oggi Matteo Brunori compie 29 anni. É stata una settimana difficile quella appena trascorsa, sotto ogni punto di vista. É stato colpito da un grave lutto familiare. Mentre per restare all’ambito calcistico, il suo gol su rigore in Palermo-Lecco non è servito ad altro che a firmare il punto della bandiera nella sconfitta casalinga dei rosanero. Il campionato della squadra resta comunque positivo, il quarto posto in classifica lo certifica. E lui, bomber di razza, che nella categoria può fare la differenza, si è messo in evidenza nella bella vittoria avvenuta in uno scontro di vertice. A Venezia, Matteo si è portato il pallone a casa, come si fa quando si va tre volte in gol. Con tanto di riconoscimento su carta da incorniciare o mettere nell’album dei ricordi, se qualcuno ancora lo fa, 8 in pagella de La Gazzetta dello Sport ed elezione da migliore in campo con il seguente giudizio: «Si sblocca e vince la sfida con Pohjanpalo rendendosi anche più utile».

Senza contare che la tripletta lo ha portato a superare un certo Luca Toni nella classifica all-time dei marcatori del club. E qui scatta in automatico l’accostamento: Brunori può ritagliarsi un posto importante nel calcio che conta al pari di uno degli eroi azzurri di Berlino, esploso non giovanissimo? Intendiamoci, l’italo-brasiliano un percorso in crescita l’ha già definito. É stato capocannoniere in Serie D, quindi in Serie C e l’anno scorso il migliore della B. Anche per questo è finito sotto la lente d’ingrandimento di squadre ambiziose come il Cagliari.

E per uno come lui, che in carriera ha già indossato 11 maglie diverse, deve essere stata una gran bella soddisfazione ricevere la convocazione in uno stage della Nazionale da parte di Roberto Mancini. La promozione in A non è arrivata. Ma la fascia da capitano, l’amore dei tifosi e la considerazione della società sono tutte cose che non possono non inorgoglirlo e spingerlo a fare tutto ciò che è possibile per raggiungere grandi traguardi, individuali e di squadra.

É quanto Matteo ha espresso allorché ha prolungato il suo contratto fino al 2027, ricevendo un orizzonte temporale dalla durata così lunga da poter generare bei pensieri: «Questo accordo è l’ennesimo attestato di grande stima nei miei confronti, da capitano ho il dovere di ricambiare la fiducia del Palermo FC e del City Football Group con i fatti per conquistare a pieno un posto nella storia di questo Club. A Palermo ho raggiunto l’apice della mia carriera e non voglio più fermarmi perché il meglio deve ancora venire. La testa è già al prossimo campionato, sappiamo quello che vogliamo. Daremo tutto in campo, vogliamo regalare la vera gioia alla nostra gente».

Matteo sarebbe pronto a un balzo in avanti, alla sfida che rappresenterebbe il banco di prova per tutto ciò che ha imparato nelle tante battaglie di provincia? Domanda difficile, ancor più nel calcio di oggi, dove sembra esserci un certo distacco tra Serie A e B, più ampio di quel che si profilava una volta, dove il capocannoniere cadetto spesso riusciva ad affermarsi anche in un contesto più complicato. Tempo fa, Matteo Coresi, un suo compagno ai tempi del Foligno all’inizio di carriera, fornì questo interessante ritratto: «Io posso dire che ci sono sono attaccanti che fanno gol e attaccanti che fanno fare fare i gol. Lui li sa fare nel senso che se li inventa. Lui è anche un giocatore bravo nella manovra, spalle alla porta, sa fraseggiare, non è egoista e gioca con i compagni». Concludendo, pur con tutte le cautele del caso, visto che all’epoca Brunori si trovava ancora nei territori della Serie C: «Per me è uno che può giocare in Serie A. Ultimamente vedo attaccanti – senza fare nomi – che non hanno niente a che vedere con le qualità che ha Brunori. Bisogna vedere se lui ha tutta la capacità caratteriale per esprimersi. La differenza è tutta qui. Fisicamente e tecnicamente è pronto: bisogna solo vedere se lo è altrettanto dal punto di vista mentale. La differenza la può fare solo questa cosa».