Buon compleanno a… Tommaso Pobega - Calcio News 24
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2023

Buon compleanno a… Tommaso Pobega

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Oggi Tommaso Pobega compie 24 anni. É reduce da una stagione piena nel Milan dove è cresciuto. Ecco il racconto della sua carriera

Oggi Tommaso Pobega compie 24 anni. É reduce da una stagione piena nel Milan dove è cresciuto. Suscita nostalgie a Torino, dove due anni fa l’hanno apprezzato e lo riprenderebbero volentieri per dare una fisionomia più precisa al centrocampo granata. É uno dei giovani per i quali è stato determinante avere fatto una lunga esperienza in provincia, con tre tappe a crescente stadio di difficoltà: Ternana in Serie C, Pordenone in B e Spezia in A. Un vero e proprio apprendistato, che ha funzionato ed è stato formativo e utile, a differenza di quanto succede ad altri che, usciti dal club d’origine, finiscono per smarrirsi. Infine, per chiudere il capitolo di tutte le maglie indossate finora, c’è anche l’azzurro della Nazionale: anche in questo caso con una gradualità che l’ha consegnato a Roberto Mancini dall’Under 21, anche se da settembre del 2022 non ha più visto il campo, vittima di quella mancanza di continuità registrata con Stefano Pioli.

Pochi giorni fa si è presentato ai microfoni di Milan Tv, che cercavano giocatori per raccogliere le prime impressioni della stagione appena avviata. In testa ancora la vacanza, anche perché Tommaso ha optato per una meta inconsueta per i calciatori, un luogo decisamente diverso dagli scenari dove riempirsi di selfie e abbronzanti, tanto da definirlo «un altro pianeta» e motivarne così la scelta: «Con la mia compagna, avevamo fatto abbastanza mare, abbiamo deciso di andare in Islanda ed è stato veramente bello: ti metti a contatto con la natura e c’è un altro clima». Quella che si sta preparando a Milanello potrebbe essere realmente l’annata del salto di qualità. Intendiamoci, per tutto quello che abbiamo già scritto, se c’è un ragazzo che ha la consapevolezza della necessità di tutti i passaggi e che pensa in grande senza voli pindarici è proprio lui. Conosce perfettamente quanto l’Italia non sia un Paese per giovani, calcisticamente parlando, e lo ha espresso perfettamente a suo tempo in una dichiarazione tra le più acute mai sentite riguardo al tema: «Sui ragazzi del settore giovanile ci sono sempre i discorsi del tipo «bravo sì, ma..». Ecco, combattere quell’avversativa, scalfirla giorno dopo giorno è il primo compito da affrontare: «É difficile il percorso di crescita e misurarsi con le aspettative sui giocatori. Il salto è grosso dalla Primavera alla prima squadra. Se si fa subito bene sotto età si pensa subito a portare il ragazzo in prima squadra ma magari non si è totalmente pronti. Nelle prime esperienze professionistiche ho capito quanto fosse diversa l’esperienza, anche soltanto parlando dell’importanza del recupero palla». Ogni singola gara è utile, ma nel suo caso l’accumulo di partite in altri lo ha portato ad affrontare la scorsa estate con la mente lucida e le spalle larghe. Pobega è tornato al Milan non appena il Diavolo era stato capace di vincere uno scudetto inebriante. Vero, si è ripresentato nella sua casa forte di una sequenza di grandi prestazioni con il Torino, che gli ha permesso di esprimere ed affinare quelle qualità già mostrate in precedenza.

Ma era tutt’altro che scontato riuscire a reinserirsi in un gruppo di eroi, che per arrivare a quel traguardo inaspettato avevano necessariamente dovuto fare qualcosa di speciale e fuori dall’ordinario. «Essere al Milan è un ulteriore punto di partenza, una nuova tappa del mio percorso: ogni anno ho sempre alzato l’asticella ed è così anche adesso che sono qui»: il manifesto delle sue intenzioni è stato questo ed il merito delle sue prestazioni gli ha dato qualche ragione.

Con una gemma su tutte, quando ha segnato in Champions League in Milan-Dinamo Zagabria: la competizione e il luogo ideali per sentirsi in minima parte arrivato, anche se in una big non basta mai, c’è sempre altro da fare per essere all’altezza di una maglia pesante. La partenza di Tonali, l’infortunio di lunga durata di Bennacer, se vogliamo anche l’inesistenza di rendite di posizione dopo un anno senza titoli. Ci sono tutte le condizioni per riempire quel vuoto, anche se le sirene di mercato lo accompagneranno a lungo perché un Pobega nel Milan può essere utile, in altre squadre rischia di risultare fondamentale.