Inter, Ausilio: «Volevo Mascherano» - Calcio News 24
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2015

Inter, Ausilio: «Volevo Mascherano»

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ausilio zanetti inter agosto 2014 ifa

Il d.s. dell’Inter: «Abbiamo accontentato Mancini, ora Champions e…»

Partito per le vacanze il giorno dopo la chiusura della sessione estiva di mercato, il direttore sportivo dell’Inter ha staccato la spina dopo l’intensa campagna acquisti. Dopo tre mesi di complicate trattative, Piero Ausilio si è rilassato per tuffarsi nella nuova stagione. Al Corriere dello Sport ha svelato molti retroscena di mercato. Niente voti, che saranno assegnati solo a fine maggio, ma tanto orgoglio per il percorso intrapreso nel club nerazzurro.

LE TRATTATIVE – Ausilio è partito dall’analisi delle operazioni più difficili: «Perisic: siamo andati a prendere un giocatore da una società molto ricca che non lo voleva vendere: la sua volontà di venire da noi, la nostra determinazione e un po’… di strategia ci hanno permesso di spuntarla. Kondogbia? Eravamo partiti molto prima con il lavoro e il giocatore lo conoscevamo dai tempi del Siviglia. Quei tre giorni a Monaco sono stati difficili perché lì c’era la pressione dei media ma ce l’abbiamo fatta. Qualcosa in più lo abbiamo pagato, ma il prezzo è stato determinato dalla mediaticità dell’operazione. Anche con Perisic abbiamo lavorato in largo anticipo visto che da un anno lo avevamo messo nel mirino. Comprarlo per 16 milioni di euro è un ottimo risultato anche perché non è facile portare via dal Wolfsburg giocatori così forti. Abbiamo dovuto aspettare che si incastrassero alcune operazioni in uscita».

INTRECCI DI MERCATO – Poi ha parlato di altri due affari, ovvero dell’acquisto di Felipe Melo dal Galatasaray, del colpo Murillo e dell’operazione Ljajic, preso dalla Roma, rivelando anche quanto Roberto Mancini lo abbia sfinito per il centrocampista brasiliano: «Siamo sempre stati convinti che avesse ragione. Mi ha colpito la sua volontà di arrivare all’Inter. Ha rinunciato ad un contratto faraonico. Per ragioni di equilibrio potevamo prenderlo solo se fossero usciti un paio di centrocampisti. Con l’uscita di Shaqiri e Kovacic l’operazione ha avuto un’accelerazione. Murillo soffiato alla Juventus? E’ un’altra operazione programmata: lo abbiamo preso a dicembre, ma non è stato possibile averlo a gennaio. Sarebbe costato molto di più dopo la Copa America. Ljajic? Ci è sempre piaciuto moltissimo, anche quando era alla Fiorentina. Non pensavamo di poter portare via un attaccante così importante a una diretta concorrente e ci dà soddisfazione esserci riusciti».

RETROSCENA – Ma non è finita qui quanto a retroscena: Ausilio ha, infatti, svelato di aver sognato l’acquisto di Javier Mascherano nel 2014: «Poteva essere utile all’Inter. Se avesse deciso di lasciare il Barcellona… Purtroppo ha invece rinnovato il suo contratto». Il vero rimpianto potrebbe essere Lucas: «Lo avevamo in pugno, ma poi è arrivato il PSG». In realtà è Coutinho: «Il mio vero rimpianto è la sua cessione». Porte chiuse per Mario Balotelli: «Pur avendo affetto verso Mario, ho sempre pensato che ormai la sua parentesi all’Inter fosse chiusa».

DERBY E SPINE – Una partita emozionante: ecco cosa si aspetta Ausilio dal derby. Il dirigente nerazzurro toglierebbe Carlos Bacca e Luiz Adriano al Milan, ma non commenta l’affare Alessio Romagnoli, che ha giudicato come un ottimo prospetto e uno dei migliori giovani italiani. Il direttore sportivo dell’Inter ha parlato poi del campionato in corso e, quindi, dei primi verdetti e di obiettivi: dalla Juventus, che resta la squadra da battere nonostante il suo rinnovamento, alla Roma, che appare più completa rispetto al passato e più forte con gli arrivi di Dzeko e Salah. A proposito di quest’ultimo: «L’Inter è stata contattata come altre società dall’agente e ci è stato detto che poteva liberarsi dalla Fiorentina. Ne abbiamo tenuto conto, ma eravamo forti anche su Jovetic. Salah non è mai stata un’opzione concreta. Accuse? Mai ritenute importanti perché non arrivavano da addetti ai lavori. Ho un ottimo rapporto con Pradè e con tutta la dirigenza della Fiorentina».

OBIETTIVI – Dopo la campagna acquisti estiva l’Inter può lottare per lo scudetto con l’aiuto altrettanto importante di Roberto Mancini: «Tutti gli obiettivi fissati con l’allenatore sono stati raggiunti. Ora servirà tempo per mettere insieme tutti questi giocatori. Mancini ha carisma, credibilità e spessore internazionale. Quando ha detto che voleva 9 rinforzi pensavamo che scherzasse, poi però abbiamo capito che era serio. Non abbiamo preso Dybala e Yaya Touré, ma abbiamo portato a casa giocatori altrettanto importanti. Dobbiamo tornare in Champions League, ma non firmo per qualcosa di meno. Se a febbraio-marzo saremo in lotta per qualcosa di più della Champions, lotteremo».

ALTRE OPERAZIONI – Ausilio ha commentato poi spiegato la cessione di Hernanes alla Juventus, decisamente meno dolorosa di quella di Mateo Kovacic al Real Madrid: «Cedendo Hernanes avremmo potuto inserire Felipe Melo, Telles e Ljajic. Minusvalenza con Hernanes? Non conosco bene i bilanci della Juventus come Marotta conosce i nostri. Abbiamo fatto le nostre valutazioni e ritenuto importante l’importo dell’operazione e il risparmio sull’ingaggio. Alvarez? Trovo assurdo dover parlare alla Fifa di una cosa semplice e scontata. Con il Sunderland c’è un contratto molto chiaro che dice tutto».

RINGRAZIAMENTI – Infine, Ausilio ha voluto ringraziare Massimo Moratti per averlo portato all’Inter e per avergli dato la possibilità di crescere professionalmente. Con Erick Thohir, invece, Ausilio ha spiegato di aver avuto la grande chance della direzione sportiva, un grande atto di fiducia. Quindi, il dirigente ha augurato all’attuale patron di vincere almeno quanto il presidente onorario. Non passano inosservati inoltre i sacrifici economici del magnate indonesiano per soddisfare le richieste di Roberto Mancini e allestire una rosa competitiva per la nuova stagione. Infine, ha parlato del direttore generale Marco Fassone, che ha avuto modo di rivalutare lavorandoci insieme. Apparentemente diversi, i due dirigenti hanno avuto modo di conoscersi e apprezzarsi e la sinergia nelle operazioni di mercato lo ha confermato.