Chiarugi: «Fiorentina Inter, la Viola deve crederci: è il momento di tornare a vincere»
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Chiarugi: «Fiorentina Inter, la Viola deve crederci: è il momento di tornare a vincere»

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Luciano Chiarugi, ex ala della Fiorentina, ha parlato così della situazione dei viola in vista della finale di Coppa Italia di stasera

Luciano Chiarugi è stato uno dei giocatori che con la Fiorentina ha vinto lo scudetto del 1969 e ha anche aggiunto una Coppa Italia tra le soddisfazioni avute in viola. Il suo modo di giocare era assolutamente riconoscibile: un’ala scattante, molto rapida, amante dei dribbling. La Gazzetta dello Sport lo ha interrogato a proposito della finale di Coppa Italia: l’ultima vinta dai toscani risale al 2001, c’erano Rui Costa ed Enrico Chiesa in squadra e Chiarugi era il vice di mister Mancini.

FIORENTINA DEL 2001 E QUELLA DI OGGI – «Quella era una squadra fantastica, piena di campioni, però anche questa di Italiano ha molta qualità. Firenze merita di rialzare un trofeo dopo tanti anni. E lo merita soprattutto il presidente Commisso».

CHE GARA SARA’ – «Sarà una sfida difficilissima. L’Inter è una squadra molto quadrata ed equilibrata, sa stare bene in campo e ultimamente ha ritrovato anche un’ottima condizione fisica. Ha una rosa profonda e di valore assoluto, non a caso anche in Europa è riuscita ad arrivare in finale».

IN CAMPIONATO UNA VITTORIA A TESTA – «Esatto. E questo conferma che è tutto in bilico. Psicologicamente, forse, il fatto di aver sempre messo in difficoltà l’Inter va un po’ contro la Viola, perché di sicuro i nerazzurri non sbaglieranno l’approccio alla gara. Avranno rispetto per una squadra che è andata a vincere al Meazza di recente. Ma il calcio è bello anche per questo, può sempre succedere di tutto. E la Fiorentina ha la mentalità giusta per fare il colpo».

MANCINI E LA FIORENTINA DEL 2001 – «Roberto fu bravissimo a entrare in punta di piedi in quello spogliatoio: quella squadra aveva enormi potenzialità ma Mancini fu bravo a gestire la serenità del gruppo entrando in corsa e cercando di lavorare soprattutto sulla testa. Fu una vittoria meritata, per un gruppo di campioni eccezionali: avevamo Rui Costa, Enrico Chiesa, Nuno Gomes, Di Livio, Adani, Toldo. Qualità e personalità da vendere…».

COSA DIRE ALLA SQUADRA – «Che deve crederci, assolutamente. É arrivato il momento di aggiornare i libri di storia».