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Come cambia la Roma con Bruno Peres

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La Roma centra il colpo: Bruno Peres è suo, l’analisi

Operazione complessa ma ultimata in ogni dettaglio: Bruno Peres è passato dal Torino alla Roma con la formula del prestito ed obbligo di riscatto. Le cifre: 1.5 milioni subito, 13.5 per il riscatto, 1.5 di bonus legati ai risultati della squadra ed una percentuale sulla futura ed eventuale cessione. Il calciatore ex granata è sbarcato nella capitale per le visite mediche di rito: non sarà a disposizione per la sfida di Champions League con il Porto, ma da sabato per l’avvio di campionato.

L’IDENTIKIT – Classe ’90, brasiliano, esterno basso di spinta per antonomasia: il suo valore aggiunto è senz’altro quello della spinta, della proiezione offensiva, dei fondamentali tecnici e della capacità di suggerire per i movimenti degli attaccanti. La sua debolezza risiede nella fase difensiva: in generale non il forte dei difensori brasiliani, né tantomeno il suo in base a quanto si è visto nelle sue due stagioni granata. Per intenderci: in giallorosso è e sarà l’erede di Maicon. Il suo predecessore nel tempo, essenzialmente nella gloriosa esperienza all’Inter, si è perfezionato anche nella tenuta difensiva: in tal senso il processo di Bruno Peres sembra ancora agli albori, ma il passaggio in una grande squadra può senz’altro agevolarne la via.

ALLA ROMA… – Luciano Spalletti predilige la difesa a quattro, che sia 4-2-3-1 o 4-3-3, senza disdegnare (elemento emerso proprio al suo ritorno in quel di Roma) situazioni di assetto a tre. Nei primi casi l’esterno brasiliano agirà ovviamente da terzino destro della linea difensiva, con Florenzi che torna di fatto nel suo ruolo originario: mezzala di centrocampo, al più esterno nel tridente offensivo. Ad ogni modo non più adattato – se non in condizioni di necessità – in retroguardia. E’ questo il primo cambiamento sensibile che porta in dote l’acquisto di Bruno Peres: Florenzi può tornare a garantire sostanza ad un reparto che ha perso qualità e talento di Miralem Pjanic. Nel secondo caso invece – quello di linea difensiva a tre – il brasiliano agirà sulla linea dei centrocampisti, lì dove potrà risaltare tutta la sua vocazione offensiva.

ULTERIORI IMPIEGHI – Sì, perché i freschi approdi di Vermaelen e Fazio (oltre a quello di Juan Jesus) consigliano anche tale alternativa: la Roma, in attesa del ritorno di Rudiger, ha gli strumenti per poter variare il suo impianto tattico. Bruno Peres si incastra alla perfezione in questo scenario: esterno basso, fluidificante, può persino essere adattato sulla corsia opposta. A sinistra, dove il pesante infortunio occorso a Mario Rui ha privato il tecnico giallorosso di uno dei pezzi pregiati del calciomercato giallorosso. In tal senso tornerebbe buono Florenzi, basso a destra, per una Roma palesemente votata all’attacco. Un grande acquisto, così lo ha definito Spalletti, che anche grazie al sudamericano si gode ora la sua Roma poliedrica. Nel frattempo, nel bel mezzo di un’estate a dir poco turbolenta, ecco già una sfida che decide mezza stagione: il playoff di Champions League con il Porto. Vietato sbagliare contro una squadra sì alla portata ma senz’altro ostica per esperienza ed attitudine. Lì dove da Spalletti ci si attende tramuti necessità in virtù.