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Conferenza stampa Pirlo: «Ai miei ragazzi dovrò dire cosa significa giocare nella Juventus»

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Conferenza stampa Pirlo: le parole rilasciate dal nuovo allenatore della Juventus Under 23 ai giornalisti

Andrea Pirlo ha parlato in conferenza stampa, presentandosi come nuovo allenatore della Juventus Under 23. Le sue parole.

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Andrea Agnelli ha parlato all’inizio della conferenza stampa.

«Siamo qui oggi per presentare il nuovo allenatore dell’Under 23 che conoscete tutti molto bene. Da calciatore lui ha scritto una parte fondamentale della storia che stiamo continuando a scrivere. Comincia questa sua avventura come allenatore da noi e di questo siamo fieri ed orgogliosi. Spero per lui che sia il primo passo di una carriera ricca di soddisfatti. Lo fa in un progetto che noi abbiamo fortemente voluto. Un percorso di cui mi sono reso conto che inizialmente era un problema identitario perché i ragazzi erano abituati ad un giro di prestiti che spesso li portava a non completare la loro carriere da calciatori. A oggi devo dire che abbiamo ragazzi di cui mi fa piacere leggere le interviste che rilasciano, c’è un riconoscimento da parte dei protagonisti del percorso. Poi è chiaro che l’obiettivo con Andrea il percorso è quello che abbiamo visto in altre seconde squadre ossia che possa magari in futuro arrivare in prima squadra».

Prima di Pirlo prende la parola Fabio Paratici. Le sue dichiarazioni:

«Vi spiego perché siamo arrivati a Pirlo come allenatore dell’Under 23. Questo progetto è nato due anni fa con grandi difficoltà. La scelta è ricaduta su Zironelli che conosceva la categoria. Lo dobbiamo elogiare così come tutto il gruppo di dirigenti. Da Cherubini, Chiellini, fino a Fusco: è difficile lavorare col marchio Juventus. Poi abbiamo Pecchia scelto perché conosceva la Juve ed era abituato a lottare al vertice in alcuni campionati. Ci serviva portare appartenenza e ambizione. Ora c’è Pirlo. Che è un esempio di passione, professionalità e lealtà. Speriamo possa trasmetterle ai nostri giovani calciatori. Pensiamo abbia tutte le caratteristiche e le qualità per essere un buon allenatore chiaramente dopo il giusto percorso formativo».

Tocca a Pirlo:

GIOCO DI SARRI – «Mi sarebbe piaciuto giocare nella Juve di adesso. Sarei stato più giovane e avrei giocato con un gruppo vincente. Il gioco di Sarri mi piace perché il play tocca tantissimi palloni. Sarebbe stato adatto alle mie caratteristiche».

CONFRONTO CON SARRI – «Fortunatamente conosco i ragazzi. Li seguo dall’anno scorso. Mi piaceva vedere la crescita di questo progetto. I ragazzi sono migliorati allenandosi con la Prima Squadra e con Sarri. Di certo dovrò creare un rapporto quotidiano con Sarri. Per dare valutazioni in ottica di entrambe le squadre».

PRIMA SQUADRA – «Sono due cose sono diverse. La prima squadra è una cosa, io sono al di sotto. Nella Juve è giusto festeggiare lo scudetto, ma c’è già un nuovo obiettivo. La Champions è difficile, ma si saranno preparati alla morte. Normale che ci sarà un po’ di stanchezza ma arriveranno con la giusta».

RAPPORTO CON LA JUVE – «Sono arrivato qui dopo i 10 anni del Milan. Una nuova famiglia in cui mi sono trovato benissimo con questi uomini. Anche quando sono stato a NY e poi sono tornato a Torino, ho sempre mantenuto rapporti di stima e amicizia. Col Milan non ho più rapporti perché lì è rimasto solo Maldini che conosco. Normale che il percorso sia stato venire e lavorare di nuovo alla Juve».

FARE IL DIRIGENTE – «Il dirigente no. Ci ho pensato ma a me piace stare sul campo, vivere la partita, essere protagonista. Voglio raggiungere dei sogni personalmente, e il modo migliore per farlo è fare l’allenatore».

INSEGNAMENTI AI RAGAZZI – «Dirò loro le cose che mi piacevano degli allenatori precedenti. Ai miei ragazzi dovrò dire cosa significa giocare nella Juventus, quali sono i sacrifici per arrivare in Prima Squadra. Chiunque giocherà contro la Juve vorrà vincere e verrà col coltello tra i denti. Siamo la Juve e dobbiamo avere le giuste motivazioni perché siamo calati in questa realtà».