De Rossi difende Kolarov e Di Francesco: «In pochi come il mister e Aleksandar» - Calcio News 24
Connettiti con noi

Champions League

De Rossi difende Kolarov e Di Francesco: «In pochi come il mister e Aleksandar»

Pubblicato

su

di francesco de rossi roma

La conferenza stampa di vigilia di Daniele De Rossi. Ecco le parole del capitano della Roma prima della gara con il Porto

Daniele De Rossi, centrocampista della Roma, è intervenuto in conferenza stampa al fianco di mister Di Francesco, parlando del Porto ma più in generale dell’annata della Roma: «Kolarov? Se si dovesse ricomporre questa piccola frattura sarei il più contento del mondo perché sono in mezzo, tra i tifosi della Roma a cui voglio bene e che mi hanno sempre protetto e tra Kolarov che considero un fratello. I tifosi devono continuare a fidarsi di me. Non sto dicendo che è romanista sin da bambino ma è un grande professionista, come ne ho conosciuti pochi in vita mia, non è uno di quelli che baciano la maglia e poi si tirano indietro alla prima difficoltà. Il tifoso va rispettato ma se si dovesse ricomporre questa frattura sarei più che felice».

Altre dichiarazioni importanti da parte di De Rossi: «La semifinale dell’anno scorso è un valore aggiunto, ci fa arrivare più pronti. Il Porto è abituato a giocare queste partite, ma per noi è stata un’esperienza, è stata positiva, ci permettiamo il lusso di dire che siamo stati sfortunati e poteva finire meglio. Ma è un altro torneo e dobbiamo pensare alla gara di domani. Come ho visto la Roma? Negativamente i risultati che non hanno rispecchiato le prestazioni, secondo me abbiamo fatto partite molto buone, come col Real Madrid e l’Inter. Negativamente si notava che quando prendevamo gol non riuscivamo a tirare fuori la testa, andando ancora più in difficoltà ma ultimamente le prestazioni, cancellando Firenze, sono state abbastanza positive. I compagni mi hanno fatto sentire importante come mai prima d’ora. Se voglio continuare? Sì, l’ho detto, dipende da come starò. Di Francesco? Ha un’idea di calcio e quella non cambia. Sa cosa succede in campo, riconosce i nostri problemi. Fa cose normali e non ha mai perso la trebisonda, anche in una città dove non è mai facile rimanere saldi di testa e di polso».