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Djidji rivela: «Il Torino può uscire da questa situazione, Petrachi è l’uomo giusto. Tornare in granata? Magari, vediamo cosa pensa il Direttore. Io sarei disposto a dare tutto»
Djidji, difensore centrale, attualmente svincolato, ha parlato ai microfoni di Rai Radio Uno Sport riguardo la situazione del Torino, sua ex squadra
Intervistato ai microfoni di Rai Radio Uno Sport, Koffi Djidji, difensore franco-ivoriano classe 1992 con cinque stagioni e 112 presenze al Torino, ha analizzato il momento delicato vissuto dal club granata.
Oggi svincolato, il centrale ha commentato il ritorno di Gianluca Petrachi, il peso della maglia del Toro, le difficoltà strutturali del club e anche il suo addio, tra voci di mercato e incomprensioni dirigenziali.
IL TORINO E IL RITORNO DI PETRACHI – «Seguo sempre il Torino. Ho visto che hanno ripreso Petrachi, direttore sportivo che conosco molto bene perché fu lui a permettermi di vestire la maglia granata. Gli faccio un grosso in bocca al lupo, non è facile rimettersi in gioco in questa situazione però questa mi sembra una squadra con idee di gioco. C’è un gruppo che può risolvere questa situazione: per il Toro e per i suoi tifosi non è giusta questa situazione».
PETRACHI UOMO GIUSTO PER LA SVOLTA – «C’è tanto lavoro da fare. Lui è uno che sa lavorare, ha avuto il coraggio di tornare e ora avrà tante cose da fare».
IL CAMBIAMENTO NECESSARIO – «Quando fai una scelta del genere vuol dire che le cose non stavano andando bene, che vuoi cambiare delle cose. Cairo e Petrachi si conoscono bene, hanno lavorato insieme per dieci anni. Nell’ultima stagione in cui c’eravamo entrambi ci siamo affacciati in Europa e quindi credo si possa fare qualcosa di buono».
IL PESO DELLA MAGLIA GRANATA – «Perché la maglia è pesante, ma nel senso buono. I tifosi si aspettano sempre tanto e quando indossi quella maglia devi sempre dare il 100%. Devi sempre dare tutto, questo si aspettano i tifosi».
IL CONFRONTO CON ALTRE REALTÀ – «Io credo che Petrachi voglia far tornare una cultura che appartiene al Torino. Io sono giocatore, faccio il mio sul campo ma tutto deve andare insieme. Sono convinto che il Toro possa tornare al successo».
UN POSSIBILE RITORNO IN CAMPO – «Magari, vediamo cosa pensa il Direttore. Io sarei pronto a dare tutto, voglio tornare e mi manca il campo. Sto bene, mi sto allenando, ho fatto recentemente anche un’avventura in Kings League proprio per continuare a tenermi in forma al meglio. Vediamo, ma a prescindere da ciò auguro tutto il bene al Torino».
LE INCOMPRENSIONI E L’ADDIO – «Io non ho mai avuto problemi col presidente Cairo, ma prima c’erano persone con cui sono successe delle cose che mi hanno penalizzato. Hanno fatto uscire tante cose inesatte su di me».
IL RAPPORTO CON VAGNATI – «Sì, ho avuto un po’ di problemi con lui».
IL RINNOVO MAI ARRIVATO – «Esatto. È emerso che mi hanno proposto il rinnovo, ma che io non l’ho accettato perché chiedevo altri soldi. Questa è una grande bugia perché sono andato a scadenza senza che nessuno mi proponesse nulla. Non c’è stata nessuna proposta e ci può stare, ma poi non si può addossare a me il mio addio a parametro zero».