Empoli, Andreazzoli: «Esonero una sorpresa. Avevo un debito con l'ambiente» - Calcio News 24
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Empoli, Andreazzoli: «Esonero una sorpresa. Avevo un debito con l’ambiente»

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L’ormai ex allenatore dell’Empoli Andreazzoli ha parlato dell’esonero arrivato a sorpresa

Aurelio Andreazzoli, fresco ex allenatore dell’Empoli, in una intervista a La Gazzetta dello Sport ha parlato dell’esonero arrivato a sorpresa.

MESSAGGI POST ESONERO«Dopo l’esonero dell’Empoli ho ricevuto tanti messaggi che mi hanno reso felice. Soprattutto quelli dei giocatori, che non dimenticano il rapporto che abbiamo costruito». 

STAGIONE MIGLIORE«Sì, se consideriamo la salvezza conquistata in anticipo e la crescita del valore tecnico ed economico dei giocatori. Potevamo fare di più, forse, ma c’erano i presupposti per fare molto di meno». 

ESONERO«Non me l’aspettavo, è stata una sorpresa. Però a me interessava soprattutto finire il lavoro interrotto anni fa, dopo l’ingiusta retrocessione del 2019. Era un debito che avevo nei confronti di me stesso e dell’ambiente. E quest’anno ci siamo salvati in anticipo, contro ogni pronostico. A volte, quando raggiungi un obiettivo, sembra quasi che sia dovuto, non conquistato». 

LAVORO A EMPOLI«Avrei voluto dare un’identità più definita alla squadra, fare in modo che crescesse seguendo magari il modello del Sassuolo. Nonostante i risultati negativi, per altro non dovuti solo a demeriti nostri, la squadra è migliorata nel ritorno. Dopo l’ottima andata, se qualcuno ha mollato, non sono stato di certo io, ma chi si è sentito al sicuro e a gennaio ha fatto cassa». 

OBIETTIVI PROSSIMA AVVENTURA«Di poter costruire una squadra non in maniera estemporanea, ma portando avanti il lavoro. Di curare i dettagli, che fanno la differenza. Mi piace la Serie A, è lì che voglio allenare». 

GIOVANI IN ITALIA«Il talento nasce con l’individuo, bisogna avere una strategia per farlo rendere al meglio. Non si dà la possibilità ai ragazzi di sbagliare, di esprimersi. Bisogna avere voglia e pazienza di rischiare sui giovani». 

CALCIO MERITOCRATICO«Non sempre, il più delle volte no. A me è andata bene perché dopo la gavetta sono comunque arrivato in Serie A. Ma adesso emergere dalla base è davvero difficile».