2012
Esclusiva – Magnaghi: “A Viareggio mi trovo bene. I giovani bisogna farli giocare. E sull’Atalanta…”
Piccoli talenti crescono. Il settore giovanile dell’Atalanta, come noto, è uno dei migliori in Italia. Basti vedere i tanti giocatori di successo che hanno vestito la maglia della Dea. I riflettori di CalcioNews24.com hanno inquadrato Simone Magnaghi. E’ un attaccante classe 1993 che attualmente milita nel Viareggio. Il club toscano, famoso per la sua politica di valorizzare i giovani, ha prelevato la punta di proprietà dell’Atalanta in estate. Magnaghi sta ripagando a dovere la fiducia dei versiliesi. All’attivo ha siglato ben cinque gol: quattro in campionato e uno in Coppa Italia. Non male, verrebbe da dire, per un ragazzo che ha appena 19 anni. In esclusiva, il talento del Viareggio si confessa.
Seconda esperienza tra i professionisti, quest’anno la maglia è quella bianconera del Viareggio.
“Qui mi trovo benissimo, indipendentemente dal fatto che sto giocando tanto e sto segnando. Ho trovato una società serissima, un gruppo fantastico di giovani che hanno voglia di mettersi in mostra per ambire ad una categoria più alta”.
Come già anticipato hai gonfiato la rete per ben cinque volte. A quanto vuoi arrivare?
“Il mio obiettivo è la doppia cifra e fino a quando non la raggiungerò, il limite sarà quello”.
Portano una dedica queste marcature?
“Certo. Il primo tra i professionisti, quello contro la Paganese, ho voluto dedicarlo a mamma e papà. Gli altri gol, invece, per il momento, non hanno una dedica particolare e me li tengo per me”.
C’è una persona che intendi ringraziare perché, magari, ti aiuta a crescere calcisticamente?
“Quotidianamente non sento nemmeno i miei genitori, non saprei. Penso solo a lavorare sul campo e fare quello che dice il mister, non ho persone che mi consigliano su come giocare”.
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
“Penso sia il sogno di tutti, mi piacerebbe giocare in una grande squadra. Essendo un tifoso del Milan, mi auguro di vestire un giorno i colori rossoneri”.
C’è un giocatore a cui ti ispiri?
“I miei idoli sono Ibrahimovic e Balotelli, ma sembra facile di Ronaldo o Messi. Da questi campioni puoi imparare tanto guardandoli in televisione, ma ognuno, in campo, ha le proprie caratteristiche e i modi di giocare”.
Un anno al Viareggio e poi torni all’Atalanta. Vorresti ritagliarti il tuo spazio e magari avere l’occasione di disputare la Serie A?
“Anche se faccio un anno importante al Viareggio, non saprei. Preferirei continuare a fare la gavetta e mettermi in mostra e non avere continuità con i nerazzurri. voglio finire il processo di crescita senza bruciare le tappe”.
Prima hai detto che sei tifoso del Milan, come commenti questo periodo negativo?
“Il calcio in Italia è cambiato perché i campioni bisogna pagarli tanto: sia il cartellino che l’ingaggio. Nel nostro paese, vista la crisi, non vengono e vanno all’estero. Non solo Milan, ma anche l’Inter. La Juventus, invece, di campioni ha solo Buffon e Pirlo. In Italia il calcio sta attraversando una dura crisi, c’è da portare pazienza. Fino a quando le cose non si sistemeranno saremo costretti a vedere livelli di campionato molto inferiori”.
Sei favorevole alla politica di puntare sui giovani?
“Noi giovani siamo il futuro. Bisognerebbe dargli più fiducia nei momenti di difficoltà. I giovani bisogna aspettarli perché possono risolvere la partita in un qualsiasi momento”.
Un tuo giocatore preferito del passato e attuale del Milan?
“Del passato, recente, dico Ibrahimovic. Attuale, invece, Pazzini perché ha fatto il mio stesso settore giovanile(Atalanta ndr.)”.