2012
Fattore Cavani
L’urlo del Matador si abbatte sul campionato. Tre urla, come tre sono le reti con cui Edinson Cavani ha abbattuto la Lazio: uno scontro diretto, da tanti indicato addirittura come la partita giusta per eleggere l’anti-Juventus da qui al termine del campionato. La differenza al San Paolo l’ha fatta un centravanti straordinario, con una prestazione straripante che va oltre le tre reti realizzate.
NAPOLI MEGLIO DELLA LAZIO – I partenopei hanno fornito la dimostrazione di forza richiesta da Walter Mazzarri dopo il deludente pareggio di Catania perché giunto dopo un’intera partita disputata in superiorità numerica. Il Napoli non ha disputato una partita memorabile sotto il profilo dello sviluppo della manovra ma sembra aver compiuto il salto di qualità tanto agognato in termini di cinismo. La squadra di Mazzarri è fredda, spietata e – fattore completamente nuovo rispetto alla scorsa stagione – sembra riuscire a controllare la gara piuttosto agevolmente una volta in vantaggio. La Lazio, punita anche dagli episodi, non ha opposto una resistenza all’altezza delle sue possibilità ma soprattutto non ha convinto la sua reazione dopo lo svantaggio. Il centrocampo laziale ha sofferto l’aggressività di Behrami ed il dinamismo di Hamsik, la difesa non ha retto l’urto di Cavani.
IL MATADOR VALORE AGGIUNTO – Superfluo sviolinare cifre relative alla sua media gol da quando veste la maglia azzurra: i numeri sono da marziano, da un centravanti che se debitamente supportato da una squadra all’altezza può fare la differenza ad ogni livello. Numeri che lo vedono sempre più parte integrante della storia partenopea: con la tripletta di oggi infatti si porta a 72 reti scavalcando pezzi del passato quali Careca e Vinicio. Cavani è mostruoso perché è cosciente dei momenti in cui il Napoli ha bisogno del suo valore: momenti in cui l’uruguaiano sa diventare letale, sa assumersi le responsabilità e trasformarsi in un valore aggiunto che allo stato dei fatti nessuno può vantare nel campionato italiano. C’è di più: c’è un atleta strepitoso che, dopo aver realizzato una tripletta, insegue il terzino avversario fino alla propria area di rigore per dare manforte alla squadra nella fase di non possesso. A vederlo all’opera sembra un robot, una macchina talmente perfetta che pare creata a computer. Errori dal dischetto permettendo, comunque ampiamente perdonabili ad un uragano del genere.
IL NAPOLI PUO’ DAVVERO ESSERE L’ANTI-JUVE? – I valori degli organici a disposizione di Conte e Mazzarri sono diversi: la Juventus è una squadra dal livello medio più elevato sia negli undici titolari che nelle alternative. La sensazione è che possa gestire anche il faticoso doppio impegno europeo perché la qualità della rosa può sì subire un calo con il ricorso al turnover, ma non uno stravolgimento. La Juventus ha quindi forza e determinazione per fare campionato a se: può perderlo lei insomma, ma nel caso dovesse accadere questo Napoli potrebbe farsi trovare pronto. Perché è più solido di un anno fa, più cinico e più sereno. E perché ha un Cavani nel motore. Un alieno, un fattore che può abbattersi su campionato. Cavani c’è, tocca al Napoli corrergli dietro.