Ficcadenti, certo che ti vogliono proprio male... - Calcio News 24
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2012

Ficcadenti, certo che ti vogliono proprio male…

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ficcadenti fn

Tu sei buono e ti tirano le pietre. 
Sei cattivo e ti tirano le pietre. 
Qualunque cosa fai, dovunque te ne vai, 
sempre pietre in faccia prenderai“.

Una biografia in quattro versi, di una nota canzone portata da Pieretti e Antoine al Festival di Sanremo del 1967. Certo, Massimo Ficcadenti non ha guidato il Cagliari in Europa nè alla vittoria di un qualsiasi titolo. Eppure la gran parte della tifoseria rossoblù gli rema contro come se fosse il primo di ogni male. Come se ce ne fossero tra l’altro, in una squadra che sta disputando il nono campionato di fila in serie A. Il calcio del tecnico fermano non sarà spumeggiante, ma i vari Massimiliano Allegri e Roberto Donadoni, tanto rivendicati dai supporters rossoblù, hanno per caso portato la prima squadra sportiva dell’Isola a traguardi migliori? No, e lo sanno tutti.

A prescindere da ogni discorso legato all’operato dell’allenatore fermano, meritatamente riconfermato dopo aver conquistato l’obiettivo stagionale ovvero la salvezza, è al centro di un malcontento generale che sfocia nel ridicolo. Sul web si legge di tutto nei suoi confronti. Il suo avvocato avrebbe una pila di querele da inviare se solo l’ex allenatore di Verona e Piacenza fosse almeno un minimo permaloso. Ma non lo è. Ad averne personaggi come lui in questo calcio fatto di equilibri pronti a distruggersi sette giorni su sette, di polemiche e di risse verbali e fisiche. Un vero e proprio gentiluomo, sia durante la settimana che nelle frenetiche tre ore nelle quali si sviluppa una partita, dal suo pre al post. Stesse caratteristiche che aveva l’attuale comandante del Parma, altra figura che dovrebbe essere da modello per molte persone che ruotano intorno allo sport più seguito d’Italia. Qualcuno obietterebbe dicendo: “Ma almeno con lui ci si divertiva”. Forse sì. Ma i risultati ottenuti? Gli stessi. I finali di campionato scialbi e apatici? Gli stessi, e successe anche con Allegri. Il problema non è Ficcadenti e non lo è mai stato.

Ormai è lui il bersaglio preferito, nonostante ben due giocatori si ritrovino a sbagliare dal dischetto nella stessa partita. Si è discusso molto sui cambi operati nelle prime due partite. Sono stati sicuramente un po’ tardivi, ma che ci si ostini a rivangare che Perico non meritasse di entrare a partita in corso a Genova è abbastanza opinabile, visto che Avelar deve ancora ambientarsi e al mister serve un terzino che fluidifichi fino ad arrivare sulla linea di fondo, come si è notato palesemente nelle prime uscite. L’ex Albinoleffe ha tutte le caratteristiche adatte per fare all’occorrenza il vice-Avelar oltre che consuetamente il vice-Pisano, perché sa correre ed è uno dei pochi capaci di tentare un cross che possa permettere ai più dotati colpitori di testa di provare a superare il portiere avversario. Perché Larrivey sempre titolare? Ci sarà un motivo se tutti i tecnici hanno fatto affidamento su di lui e che nonostante qualche prestito sia sempre tornato alla base, a lottare e dare il massimo per la causa.

Ma tanto, alla fine, che importa soffermarsi sulle critiche piovutegli nelle prime due partite (manco fossero passate cinque giornate) quando è sin dal momento che la sua riconferma, meritata, è diventata ufficiale che mezza Sardegna gli si sia rivolatato contro? Addirittura c’è chi spera che il Cagliari sabato perda a Palermo (campo non facile nonostante la partenza difficoltosa degli uomini di Sannino) per poterlo vedere esonerato. Anche in caso di debacle in casa dei siciliani difficilmente Cellino si priverebbe di lui. Nessuno si illuda, e magari torni a ricordarsi a quali colori è affezionato e collabori a creare un ambiente positivo intorno alla squadra.