Filippo Inzaghi: «I miei primi 50 anni. Con Simone siamo inseparabili, mai un litigio» - Calcio News 24
Connettiti con noi

Hanno Detto

Filippo Inzaghi: «I miei primi 50 anni. Con Simone siamo inseparabili, mai un litigio»

Pubblicato

su

Simone Filippo Inzaghi

Filippo Inzaghi oggi è sulla copertina di SportWeek, il magazine de La Gazzetta dello Sport. Il 9 agosto compirà 50 anni, un traguardo che ha raccontato in un’intervista sulla sua vita

Filippo Inzaghi oggi è sulla copertina di SportWeek, il magazine de La Gazzetta dello Sport. Il 9 agosto compirà 50 anni, un traguardo che ha raccontato in un’intervista sulla sua vita.

I 50 ANNI – «La cifra un po’ mi impressiona, però i bimbi mi fanno sentire giovane e pieno di energie. Non mi sono mai fatto condizionare dall’età nel giudizio sulle persone. Ho sempre pensato che a contare davvero siano gli anni che ti senti dentro, non quelli indicati sulla carta d’identità. Quando io ero piccolino, ad esempio, i miei nonni erano in forma e mi portavano dappertutto. La mia vita me la sarei disegnata proprio così: sono stato fortunato, ogni cosa è andata al suo posto e adesso posso godermi una famiglia stupenda. Ecco, solo in questo senso ogni tanto mi spaventa un po’ l’età: vorrei godermi più a lungo possibile tutta questa gioia e questo amore».

IL FRATELLO SIMONE – «É davvero incredibile il rapporto che abbiamo. Mai un attrito, mai una litigata, sempre inseparabili. Siamo stati l’uno la forza dell’altro. La prima telefonata al mattino, il primo consiglio nei momenti delicati, il primo sfogo quando serve. Simone è una persona meravigliosa».

IL PIPPO PIU’ FORTE – «Tutti hanno nella testa gli anni alla Juve o al Milan. Ma sono stato fortissimo a Leffe, nella prima esperienza da professionista, quando per tre mesi non ho visto il campo. Non ho mai mollato: quello fu un momento importante, di crescita. Il resto è venuto di conseguenza».

COSA SI DIRA’ DI INZAGHI TRA 100 ANNI – «Ahahah… E chi lo sa… Però c’è una cosa che mi mette i brividi quando ci penso. Nei giorni di presentazione del mio libro, Il momento giusto, molta gente ha partecipato agli eventi. C’erano uomini di settant’anni e bambini di sette: questa trasversalità mi gratifica. Un gol in più o in meno cambia poco e se te lo dico io che li ho sempre contati, puoi crederci. Quello che fa la differenza nel cuore della gente è comportarsi bene. Ecco, penso che di me si potrà dire questo».